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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.
Partigiani sempre

lunedì 30 aprile 2012

FESTEGGIAMO IL PRIMO MAGGIO DEL PRECARIO SFRUTTATO DALLO STATO. INIZIA LA RIVOLTA DELLE FORMICHE.




Il Primo maggio era una giornata in cui non-si-la-vo-ra-va.

Tante aziende costringeranno le lavoratrici e i lavoratori a vivere quel giorno come tutti gli altri: ricattandoli e facendo leva sulla loro precarietà e sul loro bisogno di reddito.

Il primo maggio sarà l’inizio di un mese di lotte globali contro la precarietà.

Maggio, sarà determinante per l’approvazione di una riforma del lavoro che aumenterà i livelli di precarietà, in particolar modo nella Pubblica Amministrazione.

Le politiche di austerity, necessitano una comune resistenza.

Secondo le dichiarazione di Monti e di Foriero la riforma introduce un nuovo termine al contratto dei precari (durata massima di 36 mesi).

Questo limite in realtà esisteva e nessuna azienda ha mai trasformato un contratto dopo i 36 mesi, anzi ha sfruttato il povero precario di 36 mesi in 36 mesi.

Questo limite, inoltre, anche se superato, nella P.A. non da diritto ne a trasformazione del contratto ne a risarcimento.

POSSIAMO AFFERMARE CHE QUINDI LA CASTA ROMANA HA AUTORIZZATO LO STATO A SFRUTTARE IL LAVORATORE PRECARIO.

Il contratto “dominante” che tanto si parla nella riforma, è a tempo indeterminato, da sempre.

Quindi per i precari non è cambiato nulla!!.


Si aggiunge solo la possibilità d'essere cacciati fuori anche se con contratti a tempo indeterminato.


Questa fase anticipa di qualche mese la volontà del governo di tagliare la spesa pubblica non solo tagliando sui precari, ma anche sui contratti a tempo indeterminati.

Nonostante tutto ciò, la casta politica ROMANA, ci vuole convincere che la riforma risolverà la precarietà, anche quella della P.A., rilancerà l'economia, avvicinerà grossi investitori internazionali, salverà l'Italia.


L'Italia la salviamo se mandiamo a casa la casta romana che come un burattinaio muove il governo a  proprio piacimento.


Loro si sono aumentati gli stipendi, si sono reinseriti  i finanziamenti, vivono di privilegi, hanno sbagliato tutte le politiche precedenti, e continuano a far pagare i piccoli.


Servono nuove elezioni, nuovi partiti, nuovi governi, per vecchie scuole di pensiero (distribuzione della ricchezza - mano di Keynes).


In Europa soffia un nuovo vento, nuovi fiori sbocciano, è in corso una nuova primavera. 

ORA BASTA !!

LA CASTA ROMANA DEVE STABILIZZARE I PRECARI !!

Domenico CIRASOLE

sabato 28 aprile 2012

MONTI NASCONDE L’INEFFICENZA DELLA CASTA POLITICA ROMANA. LICENZIAMOLI !!



Che la casta sia improduttiva è palese.

IL POPOLO SOVRANO HA IL DOVERE DI LICENZIARLI  TUTTI.

Loro hanno creato il precariato e l’hanno imposto ai lavoratori della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, rendendoli schiavi dello stato.


Il governo Monti deve ricostruire quello strato sociale che la casta ha distrutto con l’incapacità di legiferare.

E’ necessario sbloccare il turn over, indire concorsi, e dare precedenza ai precari storici della P.A.

Al momento non si intravedono soluzioni per eliminare  la riduzione dei livelli di assistenza negli ospedali pugliesi.

E’ inutile che la politica si lamenti, le forze politiche, tutte, hanno fallito.

Il loro compito è occuparsi della cosa pubblica, dei cittadini.


E non l’hanno fatto.

La casta  non ha fatto nulla di utile se non spremere i soliti noti.

Alle prossime elezioni amministrative, sabotiamo la casta romana, vota i piccoli partiti che non siedono a Roma.

martedì 24 aprile 2012

Resistiamo al Governo Monti, amico dei poteri forti (mercati finanziari), difendiamo la democrazia e il lavoro. Mandiamo a casa Governo e casta.



Durante l’anniversario della Resistenza, a me piace pensare che possa avere inizio un processo di liberazione dell'Italia dall'oppressione dei partiti, dei mercati finanziari e che in tanti vogliano difendere sempre la nostra democrazia, la sovranità del popolo, il rispetto dell’uomo che lavora, la stabilità del lavoro.

Per dare un segno di cambiamento, basta un piccolo gesto, alle prossime elezioni amministrative non votare la casta romana.

Tutti dobbiamo difendere la nostra libertà.

Oggi come nel passato, diviene necessario per un popolo spezzare i legami con la casta politica che l’ha tradito in diversi modi, e non solo reintroducendo i finanziamenti.

Consideriamo verità evidenti per sé stesse che tutti gli uomini sono creati uguali; che sono stati dotati dal loro Creatore di taluni diritti inalienabili; che, fra questi diritti, vi sono la vita, la libertà e il perseguimento del benessere.


Che per garantire questi diritti, vengono istituiti fra gli uomini dei governi che derivano dal consenso dei governati il loro giusto potere.


Che ogni qualvolta una forma di governo diviene antagonistica al conseguimento di questi scopi, il popolo ha diritto di modificarla e abolirla, e di creare un governo nuovo, ponendo a base di esso quei principi, e regolando i poteri di esso in quelle forme che offrono la maggiore probabilità di condurre alla sicurezza ed alla felicità del popolo medesimo.

La prudenza consiglierà, in fatto, di non cambiare per motivi tenui o transitori governi stabiliti da tempo; l'esperienza dimostra, invero, che gli uomini sono più inclini a sopportare i mali, finché sono tollerabili, che a riprendere la giusta direzione, abolendo forme alle quali sono adusati.


Ma quando una lunga serie di soprusi ed usurpazioni, volti invariabilmente ad un unico scopo, offrono prova evidente del disegno di un governo di assoggettare il popolo a condizioni di dispotismo assoluto, é diritto e dovere del popolo di abbattere quel governo e di creare nuove salvaguardie per la sua sicurezza futura.


domenica 22 aprile 2012

Buon compleanno precari. Nasce la "Rete locale di Flavio".




Oggi 22 marzo 2012 quasi un anno dopo la fondazione del movimento “LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011”, nulla è cambiato sul versante della lotta al precariato.


L'ITALIA convive ancora con il cancro del lavoro precario.

La casta politica persiste con riforme di flessibilità in entrata e in uscita.

Il nuovo governo Monti, al pari del governo Berlusconi, sorretto da una strana maggioranza, continua a flagellare i deboli dell’Italia.

Oggi a mio parere l’Italia è in coma, al pari del piccolo Flavio, di appena sei mesi, che  ha lasciato questo mondo.

Questo piccolo uomo, inconsapevolmente è nato con una malattia rarissima, l’atrofia muscolare spinale (SMA).

Questa è una malattia delle cellule nervose, del midollo spinale, da cui partono i nervi diretti ai muscoli; è una malattia autosomica recessiva, ovvero si manifesta solo se entrambi i genitori sono portatori del gene responsabile della malattia.

Flavio oggi è morto, ma forse per lui è stata la scelta migliore.

Tutti hanno deciso che non avesse senso accanirsi senza aspettativa di vita.

A mio parere l’Italia ha la stessa malattia genetica, quella che colpisce il fulcro, il midollo sociale dal quale partono le istituzioni che fanno muovere questa nazione; malattia che colpisce tutti noi quando accettiamo un compromesso con questa classe politica.


Sono sicuro che Flavio avrebbe sognato un movimento di persone oneste pronte a lottare per un futuro giusto ed equo.

Il Movimento “LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011” nel suo primo compleanno vuole sognare come Flavio, un paese migliore, che metta al centro delle sue attenzioni l’uomo che lavora, che elimini la flessibilità, sempre sinonimo di precarietà.

“LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011” vuole crescere per cambiare questo paese e intende nel futuro creare una rete (la rete locale di Flavio), che copra l’intero territorio e dia voce ai tanti lavoratori precari, disoccupati, sottopagati, esodati, invisibili (lavoratori a nero), sfruttati, con contratti atipici e con contributi silenti che sognano la pensione.

“LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011” vuole gridare “ora basta”.

Se ci guardassimo allo specchio, con onestà ci accorgeremmo che in fondo un po’ colpevoli, lo siamo anche noi e che forse la migliore scelta è quella di licenziare questo governo e ammettere il fallimento delle assemblee rappresentative, oggi uniche titolari del potere politico.

DOMENICO CIRASOLE

venerdì 20 aprile 2012

MONTI, LA FORNERO, E LA CASTA RENDONO, TUTTI PRECARI ANCHE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.




Le dichiarazioni del ministro Patroni Griffi a l'Avvenire, d’estendere gli effetti della riforma del mercato del lavoro di Monti - Fornero alla Pubblica Amministrazione, è la conferma che chi ci governa, e i partiti che lo sostengono vogliono gli italiani in ginocchio.

Si prevede il licenziamento di massa dei pubblici dipendenti, per motivi economici entro l’estate, quindi diventiamo tutti precari.

La casta romana si appropria di soldi pubblici, e il governo tagli i fondi agli ospedali, alle scuole, alle forze armate, accorpando ed eliminando i servizi, licenziando da prima i precari storici, per poi passare agli esuberi.

La conseguenza di tutto ciò sarà spostare per mobilità i dipendenti, e licenze  gli esuberi per motivi economici.

Questa estate sarà molto calda per gli statali, e non solo per i precari.

Altro scandalo esplicitato dal Ministro, che trova il consenso di tutti i sindacati concertativi, è quello di procedere alla privatizzazione della previdenza, attraverso l’istituzione dei fondi pensionistici cosiddetti integrativi.

Cosi facendo la casta scippa il trattamento di fine rapporto che i lavoratori hanno accumulato negli anni.

Insomma il vizio della casta d’appropriarsi di cose altrui, non cessa neanche con questo governo, e in momenti di crisi.

Chi pensa che il pubblico abbia degli sprechi, faccia un giro negli uffici, negli ospedali, nei tribunali, ecc., e si renderà conto che gli sprechi sono ad altri livelli, a piani superiori, quelli gestiti dalla casta romana.

La casta si indebita e a pagarne le conseguenze sono gli stessi cittadini, che in estate vedranno ridursi drasticamente i servizi, e gli statali che andranno a casa.

Ovviamente ci sarà sempre chi continuerà a percepire stipendi pubblici d’oro per finanziare la stessa casta.

I concorsi sono fermi da anni, i precari hanno lavorato in condizioni disumane (nella p.a. mancano mezzi e personale) e si prospetta per essi anziché il premio della stabilizzazione o dei concorsi, la chiusura dei rapporti di lavoro.

La casta, anziché restituire ciò che ha tolto impropriamente dalle casse dello stato (dal referendum del 1993), tagliarsi gli stipendi, ridurre i privilegi, eliminare i vitalizi e reversibilità di questi, taglia le pensioni, licenzia gli statali, elimina i servizi, ecc..

Licenziamo la casta romana, rendiamo precari i politici, alle prossime elezioni amministrative boicotta i partiti romani.


CHIEDIAMO IL CONTO ALLA CASTA. DEVONO RESTITUIRE CIO' CHE HANNO INTASCATO. AI PARTITI NIENTE FINANZIAMENTI. BOICOTTIAMO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE. DISTRUGGIAMO LE LOBBY POLITICHE.

MENTRE I PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE SOPRAVVIVONO IN ATTESA DI UN CONCORSO, CON CONTRATTI TRIMESTRALI, LA CASTA SI APPROPRIA DEI SOLDI PUBBLICI PER INTERESSI PRIVATI. 

POSSIAMO RIELEGGERE QUESTA CASTA ROMANA?
QUESTI PARTITI SONO UNA LOBBY CON DIRAMAZIONI IN OGNI SETTORE. 

NON VOGLIONO STABILIZZARE GLI INFERMIERI PRECARI DELLA PUGLIA, E NOI LOTTEREMO PER RENDERE ANCHE LORO PRECARI.

DOMENICO CIRASOLE


martedì 17 aprile 2012

FINANZIAMENTO AI PARTITI: LA CASTA DEVE RESTITUIRE TUTTO. IL POPOLO HA VIETATO DI REGALARE SOLDI ALLA CASTA. MANDIAMOLI A CASA. BOICOTTIAMO LE PROSSIME AMMINISTRATIVE.

ANCHE BIAGIO ANTONACCI DICE CHE LA CASTA DEVE RESTITUIRE CIO CHE HA TOLTO ALLE TASCHE DEGLI ITALIANI, DISOBBEDENDO AL REFERENDUM DEL 1993.

 MANDIAMO A CASA CHI DA ANNI HA BLOCCATO I CONCORSI  PER GLI INFERMIERI DELLA PUGLIA.

QUESTI NON CHIEDONO RISARCIMENTI ECONOMICI MA SOLO LA STABILIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO.

BOICOTTIAMO LE PROSSIME ELEZIONI.

VOTIAMO SOLO PICCOLI PARTITI. 

DOMENICO CIRASOLE




lunedì 16 aprile 2012

Finanziamento partiti. Elezioni amministrative boicottaggio attivo. Mandiamo a casa la casta romana


Vi segnalo un iniziatica per lottare contro la casta politica egoista che a Roma si cura solo dei propri interessi, dimenticandosi degli imprenditori che lottano per non chiudere, delocalizzare, pagare i dipendenti e le banche.


Loro signori romani non hanno lottato per i precari, per i pensionati, per gli esodati, per l'art. 18, per i contributi silenti, contro i pignoramenti delle banche, ecc.


Fonte: http://proletaricomunisti.blogspot.it/2012/04/pc-16-aprile-alle-elezioni.html


Alle prossime amministrative Proletari comunisti invita in tutte le città dove si vota al boicottaggio attivo delle elezioni, nelle forme di annullamento della scheda, non partecipazione al voto. 


Là dove ci sono lotte sociali in corso invitiamo a far pesare le rivendicazioni delle lotte sociali per contrapporre al voto, la lotta e l'organizzazione dei proletari. 


A Taranto per esempio i Disoccupati Organizzati dello Slai cobas per il sindacato di classe riempiono già la città di manifesti con la parola d'ordine: “niente lavoro, niente voto”. 


Hanno chiesto in questi anni all'amministrazione in corso del sindaco di “sinistra” Stefàno un piano di raccolta differenziata porta a porta per tutta la città, per il quale sono stati ottenuti dei fondi regionali con la lotta, e che potesse dare lavoro a duecento disoccupati; hanno chiesto che fossero avviate le bonifiche ambientali e il risanamento dei quartieri più colpiti da degradi e dall'inquinamento, utilizzando i tanti giovani disoccupati di questi quartieri, indicando a volte con esattezza luoghi da bonificare e lavori da fare; hanno chiesto misure trasparenti di sostegno al reddito ai senza-lavoro, senza-reddito; avevano chiesto case, assicurazioni delle forniture di acqua a costo politico, miglioramento dei servizi sociali, fine degli appalti al massimo ribasso che costringono alla precarietà centinaia di lavoratrici, lavoratori. 


Presocché nessuna di queste rivendicazioni è stata accolta, anzi spesso e volentieri il sindaco Stefàno ha chiuso le porte del Comune, scatenato i vigili in provocazioni e aggressioni, come nei confronti della Tenda per il lavoro, trasformando il Comune in una fortezza blindata e militarizzata, fonte per altro di numerose tensioni con singoli cittadini che avanzavano richieste di incontri e di sostegno. 


Una giunta che di sinistra non ha avuto assolutamente nulla. Servile e compiacente verso l'Ilva, la Marina e i poteri forti in genere. 


Una giunta da cui si sono staccati numerosi assessori e consiglieri comunali, che ha visto il passaggio all'opposizione di Rifondazione, dando uno spettacolo di trasformismo politico, a volte di clientelismo spiccio, compreso il recupero di vecchi arnesi del malaffare e della malapolitica della corruzione e del dissesto. 




Alle elezioni si presentano le liste del centro destra che puntano a rimettere le mani sulla città e sui fondi pubblici, con personaggi spesso, compreso il candidato sindaco Condemi, direttamente coinvolti nelle vicende giudiziarie della ex Giunta Di Bello.


Nella perdita di consenso della amministrazione e nel discredito generale, cerca di tornare a galla il losco figuro, fascista, razzista, corrotto e colluso con la malavita, Giancarlo Cito, che non si candida direttamente ma che mette a candidato sindaco il 'trota' di Taranto, il figlio silente e ottuso. 


Il pericolo maggiore viene proprio da questa lista, nonostante che al suo caporione stia andando male – in questi giorni è in carcere per condanne definitive relative ai processi che lo riguardavano. 


Esiste una lista dei Verdi e Grillo che cavalca la tigre demagogica e reazionaria della chiusura dell'Ilva per eccesso di inquinamento. 


La sinistra politica e Rifondazione/Pdci, come non sono mai esistiti nelle lotte sociali di questi anni a Taranto, non esistono a livello elettorale dove peraltro si presentano divisi: il Pdci sostiene Stefano sperando di ricavarne qualche poltrona, Rifondazione senza speranza, si lega a qualche ex assessore PD caduto in disgrazia.


Di qui il necessario, obbligato, boicottaggio di queste liste e l'utilizzo anche del periodo della campagna elettorale per la denuncia politica, per la lotta, per l'organizzazione politica autonoma dei proletari e lo sviluppo dell'autorganizzazione sociale in particolare nei quartieri più poveri.


Il caso Taranto ha le sue particolarità; ma in generale non pensiamo che in nessuna altra città, Comune in cui ci sono le elezioni, ci siano le condizioni per una scelta diversa. 


I partiti parlamentari, tutti, e le stesse liste civiche sono in generale cacciatori di soldi e poltrone, portatori di interessi lobbystici, ora che la politica parlamentare in generale questo è diventato, sostenuta per altro coi fondi dello Stato. 


Perfino i partiti che denunciavano questi giochi, come la Lega, sono stati trovati con le mani nella pasta, come e più degli altri. 


Il PD, principale sostenitore del governo dei banchieri di Monti, è in questi giorni il più strenuo difensore dei fondi statali ai partiti. Il tesoriere nazionale, Misiani, ha detto che senza i soldi di luglio, l'ultima trance del finanziamento pubblico, di 180milioni di euro, i partiti chiuderebbero – una vera spiegazione del perchè debbano chiudere. 


L'astensionismo e il rifiuto del voto, le forme possibili di boicottaggio attivo sono un'azione necessaria ma non sufficiente per riorganizzare e far esprimere una politica proletaria che punti alla modifica dello stato di cose esistenti. 


Esse sono però utili sono nel quadro della battaglia per la costruzione del partito rivoluzionario dei proletari, per la ricostruzione dal basso del sindacato di classe, per il fronte unito dei proletari e delle masse popolari, strumenti indispensabili nella lotta di classe.

domenica 15 aprile 2012

FINANZIAMENTO AI PARTITI: SABOTIAMO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE. MANDIAMO A CASA LA CASTA EGOISTA.




La casta romana che ci governa attraverso i professori MONTI, FORNERO, ecc, dopo aver tolto i soldi ai pensionati, ai precari, e agli imprenditori, li ha regalarti ai partiti, nonostante il popolo sovrano italiano lo avesse vietato e questi li hanno sperperati senza alcun controllo.



Questi partiti devono andare a casa e la sovranità deve ripassare nelle mani dei cittadini italiani, i quali possono associarsi per il governo della nazione, ANCHE IN NUOVI PARTITI, CON NUOVE E RIGIDE REGOLE ETICHE, FINANZIATI DAGLI STESSI CITTADINI, MA NON CON SOLDI PUBBLICI.



Alle prossime elezioni amministrative NON DOVREMMO VOTARE I PARTITI CHE SOSTENGONO IL GOVERNO, TANTO MENO LA CASTA ROMANA.....ESISTONO TANTI ALTRI PICCOLI PARTITI PULITI.


BASTA CON PARTITI NAZIONALI, CHE CONTROLLANO TUTTA L'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA.


CREDO SI DEBBA PROCEDERE AD UNA DEMOCRAZIA DIRETTA, CHE PUO' E DEVE REALIZZARSI IN LISTE, ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI.


BASTA CON LE GRANDE LOBBY CHE NASCONDONO STRANI INTERESSI.



Se poi nessun partito ti ispira vi segnalo un metodo elegante e legale per sabotare le elezioni !!!






Se votate scheda bianca o nulla perché non vi sentite rappresentati da nessun partito, in realtà, favorirete il partito con più voti.  Infatti (vedere REGOLAMENTI PER IL CALCOLO DEL PREMIO DI ...MAGGIORANZA) anche i voti bianchi o nulli entrano nel calcolo del premio di maggioranza, favorendo chi ha preso più voti.

ESISTE UN ARMA LEGALE CONTRO QUESTA LEGGE INDECENTE E ANTIDEMOCRATICA! 


Di seguito i riferimenti legali. Tutto si basa su un uso  'puntiglioso' della legge:

Testo Unico delle Leggi Elettorali D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 - Art. 104 - Par. 5 5).

Il segretario dell'Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.

Illustro nei dettagli il sistema da usare:
 1) ANDARE A VOTARE, PRESENTARSI CON I DOCUMENTI + TESSERA ELETTORALE E FARSI VIDIMARE LA SCHEDA

 2) ESERCITARE IL DIRITTO DI RIFIUTARE LA SCHEDA (DOPO VIDIMATA), dicendo: 'Rifiuto la scheda per protesta, e chiedo che sia verbalizzato

 3) PRETENDERE CHE VENGA VERBALIZZATO IL RIFIUTO DELLA SCHEDA

 4) ESERCITARE IL PROPRIO DIRITTO METTERE A VERBALE UN COMMENTO CHE GIUSTIFICHI IL RIFIUTO (ad esempio 'Nessuno dei politici inseriti nelle liste mi rappresenta).

COSI FACENDO NON VOTERETE, ED EVITERETE CHE IL VOTO NULLO O BIANCO SIA CONTEGGIATO COME QUOTA PREMIO PER IL PARTITO CON PIU’ VOTI.

MANDIAMO A CASA CHI CI HA RESO PRECARI, TAGLIATO LE PENSIONI, NASCOSTO I CONTRIBUTI SILENTI, ELIMINATO L'ARTICOLO 18, LASCIATO A CASA GLI ESODATI, DISTRUTTO LE FAMIGLIE, AIUTATO LE BANCHE SENZA REGOLE, ARRICCHITO LA CASTA, DUSTRUTTO LE PMI E ARTIGIANI, BLOCCATO I CONCORSI PER INFERMIERI NELLA PUGLIA, NON HANNO  STABILIZZATO GLI INFERMIERI PRECARI STORICI, REGALATO STIPENDI, VITALIZI E PRIVILEGI AI POLITICI ROMANI.

DOMENICO CIRASOLE




venerdì 13 aprile 2012

Finanziamenti pubblici: I partiti hanno tradito il sovrano popolo italiano.


La crisi economica, che la casta scarica sui lavoratori, imprenditori e pensionati - i quali continuano a suicidarsi- è frutto del mal costume dei partiti.


Questi devono andare tutti a casa, e restituire tutto quanto percepito impropriamente.


Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all'art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.


L'esito referendario, espressione di questa sovranità, è una fonte del diritto primaria che vincola la casta al rispetto della volontà del popolo.


Il referendum abrogò nell'aprile 1993 con il 90,3% dei voti espressi il finanziamento pubblico ai partiti.


Il Parlamento è vincolato dall'esito abrogativo del referendum e cioè è impossibilitato a disciplinare in maniera identica la materia così come abrogata dalla consultazione popolare.


In Italia le leggi le può fare solo il Parlamento, ma l'art. 75 della Costituzione consente ai cittadini di abrogarle con un referendum.


I nostri politici hanno tradito il popolo, e le sue scelte.


Nell'aprile del 1993 , ben 31.225.867 (31 MILIONI) di Italiani (pari al 90,30% dei votanti) votarono per ABROGARE il finanziamento pubblico ai partiti.


I partiti aggirarono questo volere popolare appena pochi mesi dopo, dicembre 1993 , quando il Parlamento Italiano  modificò una legge, trasformando i "finanziamenti pubblici ai partiti" in “contributi per le spese elettorali”.


Inoltre la casta continua ad imporre in puglia il blocco dei concorsi, che permane da anni, rendendo infermieri precari eterni depressi.


La casta deve porre rimedio al torto arrecato.


Il governo Monti deve riaprire i concorsi, e stabilizzare i precari.
BASTA!!


IN ITALIA SOGNIAMO LA DEMOCRAZIA !


SOGNIAMO LA SOVRANITA'  DEL POPOLO !


I PARTITI HANNO TRADITO IL POPOLO E DEVONO SCIOGLIERSI!


GLI ITALIANI POSSONO RAFFIUNGERE IL SOGNO SENZA ALCUNA RAPPRESENTANZA PARTITICA, OVVERO SENZA QUESTA CLASSE POLITICA.


PER RAGGIUNGERE LA VERA DEMOCRAZIA DOBBIAMO STACCARCI DAI PARTITI, DA QUESTI PARTITI.


DOMENICO CIRASOLE



mercoledì 11 aprile 2012

GLI ITALIANI SOGNANO LA DEMOCRAZIA!!



Mi auguro che l’ancien régime dei poteri forti, ai quali il dott. Bruno Vespa appartiene, voglia a breve provare, sulla sua pelle il dramma della precarietà e del licenziamento, con mutui e rate da pagare, figli da mandare da far studiare, altri ai quali trovare lavoro, altri da ospitare in casa nonostante questi siano, laureati, sposati, e con figli a carico, senza parlare degli anziani e ammalati da assistere.

Vespa, Casini, Maroni hanno offeso la maggior parte degli italiani, parlando a loro modo di coalizioni, sondaggi, percentuali e strategie.

Questi Signori detengono il pieno potere pertanto dovrebbero andare a casa.

Gli italiani sognano una rinascita democratica dell’Italia, uno stato attento solo ai bisogni del suo popolo, cosi come una televisione pubblica sana che nei suoi programmi televisivi si curi di esso.

I partiti politici sono responsabili: 1) di non aver rispettato la volontà popolare, reinserendo sotto diverse vesti il finanziamento ai partiti che di fatto vieta ad altri soggetti e associazioni, d’esprime il pluralismo politico e l’interesse degli italiani; 2) di non aver approvato, codici etici comportamentali, modelli organizzativi per la prevenzione dei reati e sanzioni interne (D.lgs. 231/01).


Motivi questi per cui i partiti (art. 1 comma 2) andrebbero sanzionati nei più drastici dei modi, ovvero andrebbero CANCELLATI (art. 9 co. 1 b), andrebbe loro vietata la partecipazione alle prossime elezioni amministrative-politiche (art. 9 co. 2 a) e andrebbe chiesto loro il conto, ovvero la restituzione di quanto indebitamente appropriatosi dal 1993 ai danni dello Stato e della collettività (art. 10).

Tutti i cittadini devono poter partecipare alla determinazione della politica nazionale poiché gli strumenti dei partiti politici, così come della rappresentanza, sono stati un susseguirsi di fallimenti.

Considerato l’operare della casta che riesce solo a tagliare su pensionati, lavoratori e sociale, urge che nuove associazioni sorgano a garanzia del pluralismo, con le quali tagliare finalmente stipendi, privilegi, pensioni, indennizzi, finanziamenti e ragnatele di controllo a questa classe politica.

Il popolo sogna di poter esercitare veramente la propria sovranità!

Il popolo sogna una ridistribuzione delle ricchezze, un lavoro stabile ed un welfare efficiente.

I precari della sanità pubblica, ai quali la casta ha imposto un taglio lineare, vietato concorsi, e costretto loro a una vita da nomadi, sognano ancora la stabilizzazione quale giusto rimedio al torto subito.

Domenico CIRASOLE


martedì 10 aprile 2012

PARTITI POLITICI : LOBBY DI POTERE ANTIDEMOCRATICI OPPURE GRUPPI SOCIALI DEMOCRATICI CON I QUALI ESPRIMERE UN PLURALISMO SOCIALE ?




Il Governo Monti deve con urgenza eliminare gli effetti devastanti della casta nel pubblico impiego.

Questa casta auto-regolata, auto-eletta, antidemocratica, da sempre centro di lobby e poteri forti, responsabile della precarietà del lavoro, del debito pubblico, fonte di una molteplicità di reati, deve essere cancellata, bonificata, azzerata, annullata, spazzata via.

Questa casta deve restituire tutto ciò che impropriamente ha sottratto alle casse pubbliche dal 1993.

La crisi ha inginocchiato famiglie, donne divorziate, lavoratori, pensionati, stato sociale, artigiani, imprenditori, commercianti, professionisti, e loro continuano a percepire stipendi d’oro, finanziamenti pubblici, agevolazioni, privilegi.



Le loro scelte continuano a mettere in ginocchio il mondo del lavoro illudendo i precari di poter a presto uscire dalla precarietà.


Ma questa utopia, avrà a breve le reali ripercussioni sociali, nel pubblico impiego, nel privato qualora il governo non  rilanci, lo stato sociale, le PMI, l’artigianato, l’economia.


Il paese soffre per scelte egoistiche della casta che impoveriscono il paese.


Il governo Monti deve rilanciare le politiche economiche al pari di quelle sociali e favorire la democrazia nelle istituzioni, consentendone l'ingresso a tutti, al fine di rappresentarne interessi sociali diversi dagli attuali poteri.


Il Governo Monti deve riequilibrare il sociale, ridistribuire ricchezze, cancellare lobby politiche, rendere stabile il lavoro, e stabilizzare i precari della sanità pubblica, vittime dei blocchi dei concorsi.


Domenico CIRASOLE

domenica 8 aprile 2012

Vogliamo la Pasqua dei precari e dell’Italia. Cancelliamo i partiti. Cancelliamo tutti i finanziamenti.




Cancelliamo i partiti.

Il 1993 gli italiani hanno voluto eliminare i finanziamenti pubblici, rimborsi elettorali, ecc ai partiti; la casta li ha reintrodotti e aumentati.

Questo è un furto.

Devono restituire alle casse dello stato, tutto quanto percepito dal 1993, con tutti gli interessi, così facendo il debito pubblico si dimezzerà, gli spreed faranno meno paura, e non avremo necessità di chiedere ai mercati internazionali di comprare il nostro debito.

Solo così il governo obbedirà al popolo italiano che è sovrano, e non alle lobby e ai mercati.

Monti, deve chiedere il conto ai partiti per quello che essi hanno rubato, e non ai pensionati e lavoratori.

Monti deve:
1.       eliminare tutti i finanziamenti ai partiti;
2.       tagliare gli stipendi d’oro dei dipendenti pubblici come dei parlamentari;
3.       cancellare i vitalizi ai parlamentari e agli eredi di questi;
4.       eliminare ogni ostacolo alla democrazia;
5.       eliminare sbarramenti;
6.       aprire le porte del parlamento anche alle minoranze;
7.       eliminare i partiti,  il dualismo,  il bi-partitismo, il bi-polarismo,
8.       riaffermare la democrazia;
9.       stabilizzare i precari della sanità pubblica ai quali la casta ha vietato di vivere dignitosamente a causa del blocco delle assunzioni imposto.

ABBATTIAMO IL MURO DELLA PRECARIETA' E DELL'EGOISMO DELLA CASTA POLITICA.

BUONA PASQUA A TUTTI I PRECARI
DOMENICO CIRASOLE

mercoledì 4 aprile 2012

Equità sociale: Il Governo Monti (Casini, Bersani, Berlusconi), hanno tagliato le pensioni (vita), dimenticando di tagliare gli stipendi e i vitalizi dei parlamentari (vecchi e nuovi).





Il dramma sociale, oggi più che ieri, sfocia in suicidi di pensionati, precari, imprenditori, artigiani; sempre più sono le famiglie che perdono le loro case e immobili a causa dei pignoramenti delle banche per il mancato pagamento di rate mensili del mutuo (mutui superiori ai  Euro 170.000).

Il dramma sociale è dimenticato da Monti, Bersani, Casini e Berlusconi, che lo accentuano non tagliando gli stipendi e vitalizi  parlamentari.

Sempre più frequente  sono le situazioni di profondo scoramento; la casta non comprende che un prelievo o taglio di 50 euro al mese, per  un anziano che  percepisce 450 euro di pensione sociale si trasforma in un dramma di vita.

Assieme ai pensionati, anche i precari (specie le donne divorziate) che stano per perdere un lavoro, vivono lo stesso dramma, legato alle dure leggi delle banche sui mutui, e del mercato sugli affitti.

Eppure, loro il buco del debito pubblico non lo hanno certamente creato.

Al pari, i precari della P.A. non capiscono l’accanimento del governo nel desiderarli precari a vita, con contratti perennemente in scadenza.

Come possono esistere ancora partiti politici, che sostengono un governo, che costringe gli italiani ad accettare la mano tesa dell’usura.

Monti deve tagliare i costi della politica, degli stipendi, delle pensioni, dei finanziamenti dei partiti, e di tutti i privilegi che pesano sul debito che i pensionati e i lavoratori pagano.

I precari pubblici dopo anni di precariato non possono essere sostituiti ne da mobilità ne da nuovi concorsi, è perciò il Ministro della Pubblica Amministrazione, Patroni Griffi che deve proporre una norma (stabilizzazione) che superi il veto Costituzionale degli istituiti delle assunzione.

La casta politica dopo aver generato il precariato, attraverso il blocco delle assunzioni deve avere la volontà politica di superare il problema, che avrà le reali ripercussioni nell’età pensionabile degli stessi precari, i quali percepiranno pensioni da fame.

LA POLITICA DEVE USCIRE DAL PROPRIO EGOISMO, LAVORARE PER GLI ITALIANI E NON PER GLI INVESTITORI, IMPRENDITORI E MERCATI INTERNAZIONALI, CHE DEVONO TROVARE NELL'ITALIA VETI D'INGRESSO QUANDO SFRUTTANO L'UOMO CHE LAVORA.
L'ITALIA PUO' RIPARTIRE SE SI INVESTE IN CULTURA, INNOVAZIONE, E TURISMO.

Domenico CIRASOLE

domenica 1 aprile 2012

CORRUZIONE POLITICA ED EVASIONE FISCALE: CARCERE, SEQUESTRO, E SANZIONE ALLE SOCIETA' COSI COME AI PARTITI- CANCELLATI - (231/01)

Il Governo Monti continua a scegliere soluzioni drastiche per i lavoratori e i pensionati, lasciando indenni i veri responsabili del debito pubblico, ovvero evasori fiscali, corruttori, e casta politica.


Si illude l'opinione pubblica con i blitz degli scontrini, dimenticando di applicare ed estendere alle amministrazioni pubbliche, società, come ai partiti politici i codici etici e i modelli organizzativi previsti dalla 231/01.


Detta norma prevede per gli enti, delle sanzioni pecuniarie ed interdittive che potrebbero applicarsi anche ai partiti e alla P.A.. 


Ma ciò il Governo Berlusconi-Casini- Bersani (Monti) non lo vuole affrontare, come non vuole affrontare la questione dei debiti della pubblica amministrazione.


Inoltre la stessa Pubblica Amministrazione pullula di medici, tecnici, infermieri precari che continuano a girare come trottole, nelle ASL, le quali dopo averli sfruttati vengono sostituiti da assurde mobilità extra-regionali che sanzionano i lavoratori-precari delle regioni con piano di rientro, ai quali è imposto il blocco delle assunzioni.


E' impensabile continuare ad applicare la legge Brunetta, che impone la mobilità prima di ogni altra procedura concorsuale.


Non è equo, permettere alle regioni più ricche e con conti sani, d'assumere (concorsi) a tempo indeterminato, mentre si soffoca le regioni povere e indebitate, obbligandole all'uso di contratti precari.


Così come è ingiusto prevedere obbligatoriamente le mobilità prima dei concorsi, unica salvezza per i precari (quando gli riservano un percentuale).


La norma vigente non salva e non tutela il lavoratore precario della P.A..


Con la riforma Fornero i precari di aziende private, vedranno la trasformazione del contratto, così come l'Europa impone.


Ma chi ha scelto di iniziare a lavorare nelle amministrazioni pubbliche di regioni povere può solo scegliere di recarsi in quelle ricche, e da subito lavorare con contratti stabili.


Monti risolva positivamente e celermente l'annosa questione di precari della Sanità Pubblica Pugliese, attraverso lo strumento della stabilizzazione, frutto di uno strano accanimento del vecchio governo, come del Corte Costituzionale.


Voglia trattare equamente i lavoratori precari del privato come quelli del pubblico.


Domenico CIRASOLE