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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

lunedì 31 gennaio 2011

Appello al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.wmv

VENDOLA AMPUTA LA SANITA’ PUGLIESE!!

Appello al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
Egregio Signor Presidente,
Come tanti altri in questo difficile momento della vita della Sanità della nostra Puglia ci rivolgiamo, nuovamente e direttamente a Lei per riferirLe il nostro punto di vista sul Piano di Rientro sanitario, sul Regolamento di Riordino ospedaliero, e sul blocco del tour-over del personale medico ed infermieristico,  quale contrasto ultimo al disavanzo sanitario che l’ Eurispes  stima nella nostra Puglia intorno ai 292 milioni di euro.
Proprio per la grave situazione debitoria Lei e la Giunta regionale è stata costretta a varare un Piano di Riordino che amputa 18 ospedali, 2200 posti letto, e manda a casa quasi 4000 medici ed infermieri.
L’auspicio è che l’intervento salvavita d’urgenza, attuato senza particolari ripensamenti, possa realmente permetterLe d’ottenere l’80% dei 500 milioni di euro promessi dal governo nazionale.
Ma come ogni malattia il fattore “TEMPO” è l’unico che detta le regole,  quindi in altri termini, noi medici ed infermieri con contratto a tempo, comprendiamo le sue scelte impopolari fatte in piena emergenza, anche se non condividiamo la scelta di non provvedere alla nostra stabilizzazione.
Rispettare lo standard di 4 posti letto ogni 1000 abitanti, di cui 3,3 per acuti non è cosa semplice, come non è cosa semplice lottare contro gli sprechi, e attuare un modello organizzativo che prevenga reati economico-finanziari, come imposto dalla  L. 231/01.
 Certo se fosse mancato il fattore “TEMPO”, Lei siamo sicuri avrebbe,  in tutta tranquillità, programmato un intervento diverso e avrebbe certamente STABILIZZATO i 4000 medici ed infermieri che invece oggi manda a casa.
Ma noi siamo convinti che il Riordino ospedaliero può ancora oggi, in piena emergenza per un codice rosso, come le casse della sanità, diventare lo strumento per un riassetto dell’intero sistema sanitario pugliese tentando di farlo diventare meno ospedalocentrico.
Molte volte, in prima persona abbiamo  assistito ad amputazioni di arti, traumatiche o terapeutiche, ma mai l’operatore ha dimenticato di confortare il paziente sulle reali, concrete, immediate possibilità di ritornare a camminare e muoversi regolarmente.
Presidente sa la vita del disabile è molto difficile!!
Dunque amputare la sanità di posti letto, ovvero imporre al sistema di ridurre i ricoveri, è possibile solo se si dispone di “TEMPO”, perché è una metamorfosi drastica che necessita di reali, concrete, immediate ALTERNATIVE.
La nascita di un nuovo sistema sanitario, necessita di “TEMPO”, al pari della nascita di una nuova creatura, e solo allora sarà evento gioioso, altrimenti nell’ipotesi contraria sarà accompagnata da “LACRIME E SANGUE DI INNOCENTI”, OVVERO DI ANZIANI, POVERI, DISABILI, EXTRACOMUNITARI, PAZ ONCOLOGICI ECC.
Infatti, per concepire questa nuova creatura, a nostro avviso, è necessario unione , condivisione, e giammai imposizione.
In altri termini vi è necessità  di informazione, dialogo, confronto, concertazione, chiarimenti, oltre che nuove strutture OSPEDALIERE pubbliche gestite dal pubblico, e diversa organizzazione dell’intero sistema sanitario pugliese (dalla guardia medica, alla rianimazione neonatale) e soprattutto una diversa concezione della vita.
In altre parole, Presidente, Lei prima di asportare ospedali dovrebbe educare 1) l’anziano, ed il paziente l’oncologico a farsi curare e morire in casa anziché in ospedale; 2) il disabile a vedere la distanza dall’ospedale non insuperabile, anche se non munito di auto ma di sedia; 3) l’extracomunitario, il tossicodipendente, l’alcolista, il senza fissa dimora, il povero di turno, di non affollare i POCHI PRONTO SOCCORSO RIMASTI IN VITA, ma le sedi preposte; 5) garantire al paziente con improvviso arresto respiratorio, angina pectoris, infarto cardiaco e cerebrale (ictus), arresto cardiaco, infortunato, incidentato,  comatoso, un ECCELLENTE sistema centralizzato del 118, che realmente abbia sempre aggiornata e sotto controllo la situazione di tutti (comprensive di medicine e chirurgie) i posti letto della provincia e della regione, e dell’affluenza nei pronto soccorso, in modo  da indicare e consentire di raggiungere in tempi brevi il più vicino presidio ospedaliero d’eccellenza opportuno alle cure-interventi-ricoveri d’urgenza che il caso necessita; 6) abbattere le liste d’attesa, che dopo la chiusure saranno lunghe anni luce.
Ridurre gli attuali 215 ricoveri ogni mille abitanti, per portarli a quota 170 è possibile ma necessita di “TEMPO”.
Risparmiare dal contenimento della spesa per il personale medico ed infermieristico equivale ad affrontare una guerra dimenticandosi di mandare soldati in trincea.
Applicare al personale medico ed infermieristico il blocco del turn-over (la non sostituzione del personale in uscita) per tutto il triennio, quando al contrario, ha già maturato il diritto a vedere trasformare il proprio contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato (come imposto da direttive Europee, leggi nazionali, dettati della corte Costituzionale e della  Cassazione Civile), risulta essere economicamente sconveniente per le ASL al pari delle indette “MOBILITA EXTRAREGIONALI”.
Presidente Vendola noi medici ed infermieri con contratti a tempo, siamo sicuri che se Lei avesse avuto più “TEMPO” avrebbe  cercato e sicuramente trovato altre forme per  risparmiare senza amputare servizi ai pugliesi e posti di lavoro ai medici ed infermieri.
Presidente Vendola siamo sicuri che nessuna forza politica, ancor più se pugliese, possa  accettare un tale drammatico e improvviso taglio del sistema sanitario pugliese, e quindi confidiamo negli uomini di buona volontà affinché con il dialogo e con le trattative possano concedere il giusto “TEMPO” per le giuste “SCELTE”.
In fede
Domenico CIRASOLE  - PRESIDENTE COMITATO S.p.A. -  (Sanitari precari Altamurani)
Contatti:  email: dcirasole@libero.it - cell. 3476740259 - blog: http://precariesenzalavoro.blogspot.com/ -

lunedì 10 gennaio 2011

video lettera al presidente Vendola dai medici ed infermieri precari da ...

LEGGI  IL CONTENUTO  DELLA VIDEO LETTERA AL GOVERNATORE VENDOLA

Sanità: Infermieri e medici chiedono stabilità al Governatore Vendola.

Video lettera dei medici ed infermieri al Presidente Vendola, governatore della regione puglia:

Riportiamo di seguito il contenuto della lettera:
Ill.mo. Presidente Regione Puglia
On.le. Nichi Vendola
Lungomare Nazario Sauro n. 33
BARI

Altamura 10.01.2011
OGGETTO: Stabilizzazione dei medici ed infermieri della Puglia.
Gentile Presidente, con la presente Le ricordiamo il grande disagio psichico che i medici, infermieri e tecnici della puglia vivono da mesi.
Ci rivolgiamo a Lei, perchè riteniamo che sia fondamentale che si esprima nettamente rispetto al blocco del turnover, e perchè Lei ha una importante responsabilità nel concedere proroghe adeguate ovvero nel predisporre la stabilizzazione.
         Noi infermieri e medici non scendiamo in piazza con caschi, al massimo usiamo una piccola mascherina, durante il nostro lavoro; non saliamo su tetti, gru, e soprattutto non occupiamo ospedali, pur trascorrendo in essi molte ore; non scorriamo strade con slogan, fischi e chiasso, ma anzi come fiumi carsici operiamo in silenzio e siamo sempre presenti a distribuire competenze e professionalità; non appicchiamo incendi, ma al contrario curiamo le ulcere dei fuochi.
         Presidente, nonostante non facciamo nulla di clamoroso, vorremmo portare alla Sua attenzione, la situazione della nostra sanità, sottoposta ad un delicato intervento di tagli degli sprechi, e di ricostruzione di un servizio sanitario efficace ed efficiente.
Il piano di rientro ha previsto un profondo taglio della spesa del personale medico ed infermieristico, e in contemporanea, opera ponendo in essere nuove procedure concorsuali.
Il ricorso a questa terapia placebo, serve a non rinnovare il contratto ai medici ed infermieri attualmente in servizio,  giustificati dall’eccezione del Piano di Rientro, sostituendo così, ad essi, altri medici ed infermieri selezionati da nuove procedure o da mobilità.
I medici ed infermieri, attualmente in servizio perderebbero così definitivamente la speranza di essere stabilizzati.
Presidente, Lei da sempre attento alla Puglia migliore, ci auguriamo voglia, riconoscere il nostro invisibile operato, e quindi prorogare e stabilizzare i contratti dei medici, infermieri, e tecnici, necessari a garantire i Livelli essenziali di assistenza.  
Con le nuove procedure, non è affatto garantito che tutti coloro che hanno maturato il diritto a proseguire l’esperienza lavorativa siano realmente selezionati.
Grande e unitaria è stata la mobilitazione in altre regioni (da mesi) e qualche risultato si è ottenuto.
A fine anno, infatti, sono stati raggiunti importanti accordi per la stabilizzazione del personale della sanità pubblica del Lazio e della Campania, per noi invece una proroga di soli “tre mesi”, e dopo il buio più totale.
Il licenziamento dei medici ed infermieri avrà come “naturale” conseguenza l’interruzione di servizi e la sospensione concreta dell’erogazione di prestazioni considerate essenziali, con l’allungamento delle attese, e il calo della qualità assistenziale.
Tale riduzione d’ossigeno riguarda solo le strutture pubbliche, le uniche che non selezionano il malato, e che devono garantire assistenza anche ai meno abbienti, agli anziani, agli extracomunitari, ai senza tetto, ai disagiati, di qualunque razza e religione, ed in ogni momento della loro vita, dalla nascita alla morte.
Ridurre l’ossigeno a chi a stento respira significa soffocarlo, in altre parole colpire la sanità pubblica significa ledere la concreta possibilità di essere prontamente, adeguatamente curati, anche se poveri.
Presidente, pur esprimendo soddisfazione per la logica della deospedalizzazione, e delle strutture ospedaliere omnicomprensive, ritengo che è impensabile impedire a chi non è auto-dotato, di restare escluso dal diritto alle cure.
Il nostro auspicio è che Lei, superando le previsioni della finanziaria di luglio, proroghi i contratti in scadenza e conceda la stabilizzazione, in virtù della consapevolezza che dietro il lavoro di un precario c’è un servizio prestato, un diritto garantito, un bisogno da soddisfare.
Siamo convinti che sia necessario riqualificare il sistema sanitario regionale, ma riteniamo che ciò non cammini parallelamente con la sostituzione prevista dei medici ed infermieri ad oggi assunti dalle ASL con contratto a tempo determinato.
Crediamo sia importante che ognuno faccia del proprio meglio, per cancellare gli sprechi e le anomalie delle ASL, ma ribadiamo il concetto affermato dal d.lgs. n. 368 del 2001,  e dalla direttiva del Consiglio dell'unione europea n. 70 del 28 giugno 1999, che la concessione di più proroghe del contratto a termine attuate non per esigenze  di imprevedibilità, determina la trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato.
La conversione dei rapporti attraverso lo stabile inserimento nelle ASL dei medici, infermieri e tecnici, ha la finalità di dare stabilità a rapporti di lavoro precario, a vantaggio dei lavoratori e dell'amministrazione alla quale essi sono applicati.
In tal modo non sarebbe disatteso l'insegnamento della Corte Costituzionale (sentenza n. 274 del 2003) secondo cui la stabilizzazione di personale in posizione precaria si presume funzionale alle esigenze di buon andamento dell'amministrazione in ragione dell'esperienza acquisita.
Fiduciosi che Lei porrà a questa lettera, un’attenta analisi, degna della problematica sottesa, e che solo a Lei è dato di decidere delle sorti di migliaia di medici ed infermieri, al pari di un rianimatore che dopo ore di manovre, tentativi, e sudore versato, dica all’intera equipe: “INTERROMPETE LE MANOVRE PERCHE’ IL MALATO E’ DECEDUTO”.
Con umiltà affettuosa, gratitudine, devozione, ed ammirazione, confido nel suo intervento e La saluto con deferente omaggio e stima incondizionata.
Domenico CIRASOLE
Presidente “COMITATO S.p.A.” (Sanitari precari Altamurani)
cell.:  3476740259