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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

domenica 31 ottobre 2010

Vendola scrive lettera a Berlusconi: Adesso dimmi cosa devo fare (di Franco Antonacci) .

Bari - Dopo l’ennesima bocciatura da parte del ministro Tremonti del Piano di rientro 2010-2012 presentato dalla Regione Puglia il presidente scrive una lettera al capo del Governo. Appello di Buccoliero: gestione scellerata ma lo si sottoscriva. Sanità,decine di milioni di euro in fumo ogni mese.
Mentre le Regioni Lazio, Campania, Calabria e Molise cominciano a mettere a punto la macchina per incassare l’una tantum di 61 euro a testa dall’Irpef per chiudere l’extra deficit sanitario del 2010 e stabilire i tempi entro cui pagare, la prossima primavera, altri 101 su un totale di 164 nel 2011 perché Regioni commissariate, in Puglia il presidente della Regione Nichi Vendola, dopo il muro contro muro con il ministro dell’Economia, Tremonti, cerca di utilizzare altre strade per evitare il più che probabile commissariamento. Insieme con la Regione Basilicata, infatti, la Puglia è l’unica nel Mezzogiorno a non essere stata commissariata ma è sicuramente il boccone più ghiotto, politicamente parlando. Se non altro perché governata dal politico più a sinistra che in questo momento occupa in Italia una carica di rilievo istituzionale. E forse anche per questo corteggiato dall’ambaradan mass mediatico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da questo punto di vista lo ritiene più attaccabile. Il punto è rappresentato dal Piano di rientro sanitario 2010-2012 che da luglio è bloccato dopo il veto del ministro Tremonti soprattutto per il mancato rispetto del Patto di stabilità 2009 e l’avvio delle internalizzazioni del personale della sanità avviate dalla giunta regionale.  Se Tremonti non firma non si possono ottenere i 500 milioni di euro peraltro già spesi dalla Puglia.

 

FONTE

Vendola scrive lettera a Berlusconi: Adesso dimmi cosa devo fare (di Franco Antonacci) .

Bari - Dopo l’ennesima bocciatura da parte del ministro Tremonti del Piano di rientro 2010-2012 presentato dalla Regione Puglia il presidente scrive una lettera al capo del Governo. Appello di Buccoliero: gestione scellerata ma lo si sottoscriva. Sanità,decine di milioni di euro in fumo ogni mese.
Mentre le Regioni Lazio, Campania, Calabria e Molise cominciano a mettere a punto la macchina per incassare l’una tantum di 61 euro a testa dall’Irpef per chiudere l’extra deficit sanitario del 2010 e stabilire i tempi entro cui pagare, la prossima primavera, altri 101 su un totale di 164 nel 2011 perché Regioni commissariate, in Puglia il presidente della Regione Nichi Vendola, dopo il muro contro muro con il ministro dell’Economia, Tremonti, cerca di utilizzare altre strade per evitare il più che probabile commissariamento. Insieme con la Regione Basilicata, infatti, la Puglia è l’unica nel Mezzogiorno a non essere stata commissariata ma è sicuramente il boccone più ghiotto, politicamente parlando. Se non altro perché governata dal politico più a sinistra che in questo momento occupa in Italia una carica di rilievo istituzionale. E forse anche per questo corteggiato dall’ambaradan mass mediatico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da questo punto di vista lo ritiene più attaccabile. Il punto è rappresentato dal Piano di rientro sanitario 2010-2012 che da luglio è bloccato dopo il veto del ministro Tremonti soprattutto per il mancato rispetto del Patto di stabilità 2009 e l’avvio delle internalizzazioni del personale della sanità avviate dalla giunta regionale.  Se Tremonti non firma non si possono ottenere i 500 milioni di euro peraltro già spesi dalla Puglia.

 

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Vendola scrive lettera a Berlusconi: Adesso dimmi cosa devo fare (di Franco Antonacci) .

Bari - Dopo l’ennesima bocciatura da parte del ministro Tremonti del Piano di rientro 2010-2012 presentato dalla Regione Puglia il presidente scrive una lettera al capo del Governo. Appello di Buccoliero: gestione scellerata ma lo si sottoscriva. Sanità,decine di milioni di euro in fumo ogni mese.
Mentre le Regioni Lazio, Campania, Calabria e Molise cominciano a mettere a punto la macchina per incassare l’una tantum di 61 euro a testa dall’Irpef per chiudere l’extra deficit sanitario del 2010 e stabilire i tempi entro cui pagare, la prossima primavera, altri 101 su un totale di 164 nel 2011 perché Regioni commissariate, in Puglia il presidente della Regione Nichi Vendola, dopo il muro contro muro con il ministro dell’Economia, Tremonti, cerca di utilizzare altre strade per evitare il più che probabile commissariamento. Insieme con la Regione Basilicata, infatti, la Puglia è l’unica nel Mezzogiorno a non essere stata commissariata ma è sicuramente il boccone più ghiotto, politicamente parlando. Se non altro perché governata dal politico più a sinistra che in questo momento occupa in Italia una carica di rilievo istituzionale. E forse anche per questo corteggiato dall’ambaradan mass mediatico del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da questo punto di vista lo ritiene più attaccabile. Il punto è rappresentato dal Piano di rientro sanitario 2010-2012 che da luglio è bloccato dopo il veto del ministro Tremonti soprattutto per il mancato rispetto del Patto di stabilità 2009 e l’avvio delle internalizzazioni del personale della sanità avviate dalla giunta regionale.  Se Tremonti non firma non si possono ottenere i 500 milioni di euro peraltro già spesi dalla Puglia.

 

FONTE

Forlì, sanità. "Nell'Ausl ci sono 286 precari"


FORLI' - Ancora la sanità è al centro delle interrogazioni del PdL. In Provincia la richiesta viene da Stefano Gagliardi (PdL): "E' vero che solo la nostra ASL in Emilia Romagna ha un numero elevatissimo di personale sanitario con contratti a tempo o precari, ben 286, mentre la ASL di Cesena ad esempio ne ha "solo"30? In caso di risposta affermativa, si chiede per quale motivo esiano stati previsti così tanti incarichi temporanei e si siano potute costruire attività sanitarie importanti basandosi su risorse umane non stabilizzate?".



E ancora: "E' vero che l' ASL di Forlì invia il 100% di ammalati oncologici all'IRST, mentre Cesena ne invia circa il 20% e Rimini e Ravenna circa il 10%? Perché in questo caso non parla di Area Vasta oppure di superare i campanilismi? Ed infine: corrisponde al vero che l'IRST costi alla sola ASL di Forlì 8,5 milioni di euro annui? Con questo non si vuole negare o sminuire l'eccellenza raggiunta dall'IRST, ma chiarire per quale motivo i costi non vengano suddivisi in Area Vasta così come è successo ad esempio per il laboratorio di Pievesestina o per il 118".

http://www.romagnaoggi.it/forli/2010/10/20/175232/

I precari dell’Ugl inscenano la protesta davanti l’ospedale di Agrigento

Monta la protesta dei precari della sanità ad Agrigento. Questa mattina infatti, circa trecento lavoratori che rischiano il posto di lavoro all’Ospedale “San Giovanni di Dio”, si sono radunati proprio davanti la struttura del nosocomio agrigentino, guidati dal sindacato “UGL”, chiedendo a viva voce di essere ricevuti dal direttore dell’ASP Salvatore Olivieri.
Il motivo della manifestazione, riguarda il fatto che 279 lavoratori precari non sarebbero stati inseriti nella nuova pianta organica dell’ASP, rischiando quindi di rimanere senza lavoro.
Già ieri era previsto un incontro in Prefettura sulla vicenda, ma alcune sigle sindacali non si sono presentate facendo quindi saltare il tavolo tecnico su cui si doveva discutere in merito a tale problematica.
“Vogliamo solo incontrarci con Olivieri – afferma Eugenio Bartoccelli, segretario provinciale dell’UGL – Il nostro obiettivo è capire come mai circa 300 persone rischiano di rimanere a casa dopo anni di servizio. E’ una questione delicata su cui si deve assolutamente instaurare un dialogo.”
L’ingresso dell’Ospedale di Agrigento questa mattina si presentava con diverse bandiere dell’UGL e con striscioni in cui si esprimeva tutta l’esasperazione di chi rischia di non avere più il posto di lavoro.
Dal canto suo, il manager Olivieri, incontrato nel suo studio presso la struttura ospedaliera con altri colleghi della stampa, è stato molto chiaro sulla situazione che si è venuta a creare in questi giorni, dichiarando: “Questi 279 lavoratori non hanno mai fatto parte della pianta organica e non hanno mai avuto un contratto con la nostra azienda ospedaliera, per cui è infondata la notizia secondo cui sono stati ingiustificatamente esclusi. Semplicemente è scaduto un contratto stipulato con loro e, almeno ad oggi, non ci sono le condizioni per rinnovarlo.”
Dunque, da quanto si apprende seguendo le parole del manager della sanità agrigentina, questi 279 lavoratori sono l’ennesimo caso siciliano in cui, promettendo una futura stabilizzazione, la politica ha fatto entrare gente che, con i tagli alle spese e la crisi economica di questi tempi, non possono più essere sopportati e sostenuti, creando quindi una situazione di grande disagio socio-economico.
E’ lo stesso Olivieri a mostrare la sua impotenza davanti a questa situazione: “Non è questa la sede adatta a parlare delle sorti di questi lavoratori, perchè non hanno mai fatto parte della pianta organica dell’ASP. Sono altre le sedi e gli enti a cui deve rivolgersi questa gente. Chi ha messo in giro certe voci sta solo speculando sulla disperazione di queste famiglie” è il suo pensiero.
Adesso quindi, anche nel campo della sanità, i nodi vengono al pettine; ogni contenitore, a lungo termine, diventa saturo ed ora è impossibile sostenere questa gente “parcheggiata” dalla politica nella pubblica amministrazione, con l’illusione di una stabilizzazione che in realtà è praticamente utopica da realizzare.
La manifestazione di stamattina è, di fatto, il frutto di scelte clientelari e sbagliate che stanno portando in tutta la Sicilia diverse famiglie alla più totale disperazione.


http://www.canicattiweb.com/2010/10/29/i-precari-dell%E2%80%99ugl-inscenano-la-protesta-davanti-l%E2%80%99ospedale-di-agrigento/

Sanità “Troppi precari, concorsi entro il 2010″

29 ottobre 2010 -  «Troppi precari:concorsi entro il 2010 per evitare la paralisi del sistema siciliano».
L’allarme arriva dal Sindacato dei radiologi che nel corso del 36° raduno del Gruppo regionale Sirm Sicilia (Società italiana per la radiologia medica), in corso ad Enna denunciano “nei piccoli ospedali oltre il 50% lavora in condizioni di precariato”.
In occasione dell’Assemblea si è insediato anche il nuovo direttivo Sirm Sicilia, composto dal presidente Elio Bennici,  dai consiglieri Antonio Lo Casto, Maria Teresa Patti, Cinzia Russo e Sergio Vinci, dal radiologo junior Emanuele Grassedonio, dal rappresentante della radiologia privata Vincenzo Lo Re e dal delegato regionale dei primari Ospedalieri Vincenzo Ricceri.  ».
Occhi puntati sul problema occupazionale, alla presenza di una folta rappresentanza di giovani: «Sono più di 100 i radiologi precari sparsi tra le Aziende sanitarie e ospedaliere dell’Isola – ha sottolineato Giuseppe Capodieci, segretario regionale del Sindacato nazionale radiologia (Snr) – nei piccoli ospedali oltre il 50% lavora in condizioni di precariato, e da gennaio del prossimo anno potrebbe ritrovarsi senza lavoro. Abbiamo davanti uno scenario regionale contraddittorio che, se da un lato vede stanziati 119 milioni di euro da parte dell’assessorato alla Salute per l’ammodernamento delle apparecchiature; dall’altro, non ha un riscontro in termini di adeguamento delle dotazioni organiche.
Chiediamo urgentemente di avviare i nuovi concorsi, anche in attesa della definizione e approvazione delle piante organiche dell’Aziende sanitarie».
«Se tutto ciò non dovesse avvenire entro il 31 dicembre – ha continuato la rappresentante dei giovani Rossana Mirenda – annunceremo uno sciopero bianco per paralizzare la radiologia in Sicilia, in attesa di una risoluzione del problema».
Al centro dell’evento la lectio magistralis del prof. Carlo Faletti, riconosciuto a livello internazionale come uno degli esperti di diagnostica delle patologie muscolari e articolari, presidente nazionale Sirm eletto. A presentarla il primario di Radiologia Arnas Garibaldi Catania Antonio Scavone e il direttore della Radiodiagnostica del Presidio Ospedaliero Civico – Partinico Elio Bennici.
«Nell’ambito della diagnostica per immagini – ha spiegato Faletti – la patologia muscolo-scheletrica rappresenta oltre il 65% delle attività quotidiane nei suoi tre fondamentali settori: pronto soccorso, ricoverati e ambulatoriali esterni. Chiediamo e proponiamo un riordino tecnico gestionale dei protocolli diagnostici e nella tipologia delle attrezzature anche dal punto di vista informatico. Ciò consentirebbe di migliorare la qualità del servizio, l’affidabilità della diagnostica e la “presenza” continuativa della radiologia nell’iter diagnostico-terapeutico.

FONTEhttp://enna.blogsicilia.it/sanita-e-lavoro-troppi-precari-concorsi-entro-il-2010/12934/

Sanità: il Governo Berlusconi vuole commissariare la Regione Puglia

BARI – Non firmato il Piano di rientro sanitario della Regione Puglia dal Governo Berlusconi. Tempi duri e probabile commissariamento. «Non sarà Nichi Vendola il commissario e noi tutti saremo in prima fila a manifestare contro la scure che si sta per abbattere sui pugliesi», il messaggio lanciato da Michele Losappio, il capogruppo di Sel Puglia.
Questione ormai nota, «Ci piacerebbe che si risolvesse molto presto, senza il bisogno di continuare a lanciare appelli al governo che non sta più dando alla Puglia risposte soddisfacenti – commenta Antonio Decaro, capogruppo del Pd Puglia – Non possiamo fare a meno di notare che il nostro Piano di rientro è stato il gratta e vinci dei ministri Fitto, Fazio e Tremonti». Nonostante le positive valutazioni dei tecnici, «Ogni volta che lo abbiamo presentato a Roma, i tre hanno spulciato tra le carte dell’assessorato e hanno risposto: ‘ritenta, sarai più fortunato’».
Rinvio al 15 Dicembre, restano al palo 500 Milioni di euro per i servizi sanitari pugliesi. Senza la firma, soldi non disponibili: soluzione la nomina di un commissario per dirimere l’affair sanità.

FONTE http://www.ilsud.info/2010/10/31/sanita-il-centrosinistra-accusa-il-governo-berlusconi-vuole-commissariare-la-regione-puglia/

Cgil scrive a Sacconi: Correggere 'tagliola' su precari

Roma, 29 ott. (Apcom) - La Cgil, dopo l'allarme lanciato qualche giorno fa, ha scritto al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per chiedere una correzione "immediata" della norma contenuta nel collegato lavoro, recentemente approvato dal Parlamento, secondo cui i precari avranno solo 60 giorni di tempo dopo la scadenza del rapporto di lavoro per fare ricorso contro l'azienda in caso di irregolarità. Una condizione "tagliola giudiziaria" poiché molti lavoratori "non saranno neppure in grado di conoscere in tempo questa nuova norma e decadranno dal diritto".
Nella lettera inviata dal segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, al ministro Sacconi si ribadisce la contrarietà dell'organizzazione sindacale al collegato lavoro "e i dubbi di costituzionalità che abbiamo e intendiamo sollevare". In particolare sui precari, la Cgil contesta la norma perché molti lavoratori "non saranno neppure in grado di conoscere in tempo questa nuova norma e decadranno dal diritto" e per "un probabile fortissimo aumento del contenzioso: cioè l'esatto contrario di quanto il governo dichiara di perseguire". La Cgil chiede quindi, conclude Fammoni, "un'immediata correzione di almeno questo punto prima dell'entrata in vigore della legge".

FONTE http://notizie.virgilio.it/notizie/economia/2010/10_ottobre/29/lavoro_cgil_scrive_a_sacconi_correggere_tagliola_su_precari,26760080.html

Ieri fiaccolata degli universitari di Lecce contro i tagli del governo

La manifestazione ha visto la partecipazione di una trentina di studenti medi e universitari che hanno sfilato distribuendo più di 500 volantini che chiarivano le motivazioni della manifestazione e che invitano la gente ad aderire alle prossime iniziative locali e nazionali
LECCE - Con uno striscione in testa che riportava “Noi non moriremo precari” è iniziata la fiaccolata organizzata ieri a Lecce dall'Unione degli Studenti e dal Coordinamento Uniti contro la Crisi. Al corteo, partito da Porta Napoli e arrivato Piazza Sant'Oronzo, hanno partecipato una trentina di studenti medi e universitari che, con le fiaccole accese, hanno sfilato silenziosamente distribuendo più di 500 volantini ai passanti che incuriositi si avvicinavano per  chiedere spiegazioni. I volantini  riportavano all’inizio: “Nell’Ignoranza la sottomissione, nella conoscenza la ribellione”, un esplicito messaggio del loro dissenso nei confronti della politica dei tagli adottata dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, una politica figlia e condizionata ovviamente dalle risorse messe a disposizione dalla legge Finanziaria messa a punto dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il gruppo degli studenti leccesi ha diffuso quindi l’appello al mondo dell’ Università e della Ricerca per costruire una mobilitazione con le seguenti date: il 29 Ottobre nelle città e il 30 a livello nazionale a Napoli dove i precari della scuola faranno notare che tagliando risorse sulla scuola si sta operando un vero e proprio licenziamento di massa.Inoltre le studentesse e gli studenti delle scuole superiori intendono moltiplicare la data del 30 con 29 cortei territoriali a sostegno della mobilitazione.
«Rivolgiamo un appello – precisano gli studenti -al fine di generalizzare la data del 29 a tutto il mondo della conoscenza. Precari sono i luoghi dove studiamo, ricerchiamo, lavoriamo e viviamo.
Mancano laboratori, strutture sicure, strumenti didattici. L’edilizia scolastica e universitaria è decadente e non c’è nessun finanziamento sulla messa in sicurezza dei luoghi della formazione nelle ultime finanziarie del Governo. Scendiamo in piazza per chiedere scuole e università più sicure. Precaria è la didattica».   
«Ci parlano di merito e di qualità – proseguono - mentre la didattica è indietro di 30 anni. Chiediamo un ripensamento reale e partecipato. La mancanza di fondi per il diritto allo studio, per la ricerca, il blocco del turn-over, gli alti costi della mobilità locale, nazionale e trasnazionale creano una linea di demarcazione forte tra chi può accedere al sapere e chi no.
Il taglio non è solo una misura economica del governo ma un preciso progetto politico di creare un sistema di esclusione sociale».
Parole forti di chi vive però in pieno le conseguenze delle scelte dell’attuale esecutivo che denotano però una presa di coscienza e una previsione sociale, giusta o sbagliata che sia, che prima non caratterizzava con tale precisione le motivazioni delle lotte studentesche.
«Vogliono trasformare la precarietà in un sistema di controllo e assopimento delle vite – precisano -La difficoltà di programmare e pensare il proprio futuro è la più grande barbarie dei potenti nei confronti delle nostre generazioni. Scenderemo in piazza per chiedere forme di welfare e di tutela per tutti coloro che vivono i luoghi della formazione per liberarli e renderli autonomi dal proprio contesto sociale e familiare».
Il movimento sta cercando una azione di risposta coordinata del mondo della conoscenza e per questo l’appello degli studenti, per scendere in piazza il 29 Ottobre in tutta Italia, si estende a chiunque voglia, leggendo il volantino, che il mondo della conoscenza vinca contro ogni ignoranza e contro ogni sottomissione

FONTE : http://www.quindici-molfetta.it/ieri-fiaccolata-degli-universitari-di-lecce-contro-i-tagli-del-governo-al-mondo-accademico_20664.aspx

In piazza contro i tagli del Governo sui precari

29/10/2010 - Senza amministrativi le prefetture e le questure rischiano il collasso. In piazza i precari che dal 1° gennaio andranno a casa

Manifestazione e volantinaggio questa mattina a Prato e in tutta Italia per i lavoratori precari del Ministero dell'Interno contro gli annunciati tagli del 50% di chi e' assunto a tempo determinato. Se il governo confermera' il provvedimento, dal 1° gennaio la questura e la prefettura rischiano il collasso a causa dell'assenza di personale amministrativo che possa occuparsi di archiviazione pratiche e di permessi di soggiorno. E questo avra' gravi ripercussioni sopratutto in una citta' multiculturale come Prato. Qui i tagli significheranno almeno circa 7 o 8 impiegati in meno, pari ad un terzo dei civili presenti in questura. Presidio anche a Firenze dove la scure del governo si abbattera' su 16 posti. In tutta la Toscana perderanno il lavoro ben 50 persone. Da chi saranno sostituite? Speriamo non dai poliziotti che dovrebbero stare sulla strada e non in ufficio.

FONTEhttp://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL114255

IL GOVERNO PREVEDA UNA CORSIA PREFERENZIALE, PER TUTTI I LAVORATORI PRECARI .

Gentile sig. e sig.ra
Scusandomi per il disturbo, siamo qui a comunicarvi la nostra iniziativa.
Il nostro paese negli ultimi anni, considerata la crisi globale, ha deciso giustamente di tagliare i costi della nostra pubblica amministrazione.
Decisione saggia.
Ma il problema sorge qualora tale decisione contrasta con altri diritti, come quello al lavoro.
Il Governatore della Banca d’Italia,  DRAGHI, negli ultimi interventi, afferma che l’Italia necessità di una priorità.
Questa priorità è il lavoro, se la disoccupazione aumenta, i consumi non aumentano, e l’economia non si muove.
Il Governo tenta di rilanciare l’economia con l’esportazione, ma i nostri prodotti non sono competitivi in campo internazionali, perché più costosi, a causa del rincaro dato dalle tasse, dal costo del lavoro, e dell’energia.
Sopravvivono i prodotti di qualità come moda ed alta tecnologia.
La decisione del ministro BRUNETTA di mandare a casa 300.000 precari della pubblica amministrazione, contrasta con il bene del paese, e con l’ammonimento fatto dal governatore DRAGHI.
In altre parole la mobilità del lavoro tanto voluta dal Premier Berlusconi, ha avuto come unico effetto, quello di mandare a casa 300 mila precari della P.A., senza preoccuparsi di nulla.
Infatti, a differenza di quanto accade per i lavoratori a contratto indeterminato, per questi lavoratori, ormai non più giovani, alle dipendenze della P.A. da anni, non spetta ne cassa integrazione, ne mobilità, ne riqualificazione, ne tantomeno la possibilità di essere preferiti dalla stessa pubblica amministrazione, nei prossimi concorsi.
NOI CHIEDIAMO CHE IL GOVERNO INTERVENGA IN QUESTA DISPARITA DI DIRITTO, CON UNA MODIFICA DI LEGGE, E PREVEDA UNA CORSIA PREFERENZIALE, PER TUTTI I LAVORATORI PRECARI DELLA P.A., CIOE IN ALTRI TERMINI CHE DETTI LAVORATORI PRECARI, SIANO PREFERITI NEIPROSSIMI CONCORSI.
VI CHIEDIAMO DUNQUE DI FIRMARE LA PETIZIONE E DI ISCRIVERVI AL GRUPPO FACEBOOK http://precariesenzalavoro.blogspot.com/


CORDIALI SALUTI
DOTT. DOMENICO CIRASOLE
DIRETTORE DEL SITO GIURIDICO WWW.GADIT.IT

martedì 26 ottobre 2010

Precari sensa pensione

I contributi che state versando all'istituto di previdenza non servono per la propria futura pensione, ma per quella di chi ne avrà diritto, e cioè non loro.

fonte: http://www.newnotizie.it/2010/10/13/inps-i-precari-pensano-di-maturare-una-pensione-sbagliano/


http://miojob.repubblica.it/notizie-e-servizi/notizie/dettaglio/l-inps-e-le-pensioni-dei-precari-in-rete-scoppiata-la-protesta/3853676

Stabilizzati oltre 3000 precari

Palermo, 22 ott. - (Adnkronos) - Si chiude il capitolo, lungo dieci anni, della stabilizzazione di oltre tremila precari, per l'esattezza gli stessi che fanno capo al cosiddetto bacino ''Emergenza Palermo'' (ex detenuti ed ex pip). Stamani a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana a Palermo, alla presenza del governatore Raffaele Lombardo, dell'assessore alla Famiglia e al Lavoro, Andrea Piraino, del dirigente generale del dipartimento regionale delle Politiche sociali, Letizia Di Liberti, e del presidente della 'Social Trinacria onlus' (l'associazione che gestira' l'avviamento al lavoro), Gioacchino Lavanco, sono stati firmati i primi dieci contratti.

Fonte: http://www.libero-news.it/regioneespanso.jsp?id=515768

13 precari arresti per invasione uffici consiglio regionale

Napoli, 26 ott. (Apcom) - Tredici disoccupati dei movimenti organizzati di Napoli e provincia sono stati arrestati dalla polizia in seguito all'occupazione di una sala al secondo piano del palazzo del Consiglio regionale della Campania presso il Centro direzionale del capoluogo campano avvenuta questa mattina.
I 13 precari dei Bros, ossia un progetto di formazione finanziato dalla Regione, sono accusati di invasione di edificio pubblico, danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Attualmente in via Medina, sotto la sede della Questura, è in atto un blocco stradale di altri disoccupati che protestano per l'arresto dei 13 senza lavoro.

Napoli: sindacati, dramma per precari ministero Interno

Si avvia verso una "conclusione drammatica per i lavoratori e nociva per la funzionalità degli uffici la vicenda dei precari del Ministero dell'interno, impiegati presso gli Sportelli Unici per l'Immigrazione delle Prefetture e delle Questure, alla luce della manovra finanziaria in discussione". Ad affermarlo sono, in una nota, i segretari generali delle organizzazioni di categoria Fp-Cgil, Fps-Cisl e Uil Pa della Campania, Salvatore Massimo, Pasquale Cappiello e Paolo Cesarano.

"Uffici che - precisa il sindacato - a Napoli
nel solo 2010 hanno trattato ben 24mila pratiche di sanatoria riguardanti colf e badanti. Nei prossimi mesi inoltre 4000 immigrati sono in attesa di convocazione". "Con il licenziamento di questi lavoratori, i cui contratti scadranno il 31 dicembre prossimo, i buoni risultati fin qui raggiunti - secondo il sindacato - sono a rischio. Al momento, tranne generiche rassicurazioni del Ministero, non appare infatti alcuna concreta volontà politica di trovare una soluzione positiva ad una vertenza che riguarda  650 lavoratori in tutta Italia, dei quali una buona fetta in servizio a Napoli".

"Per il 29 ottobre le  Federazioni Provinciali di Fp-Cgil, Fps-Cisl e Uil Pa
, hanno indetto dalle 10 alle 12 un presidio in Via Ponte di Tappia (spazio antistante Libreria Feltrinelli), allo scopo di sensibilizzare sulla problematica cittadini ed istituzioni locali".

 fonte (http://www.rassegna.it/)

Vita da precario? Meglio fare la escort

 Il precariato cronico, la maggioranza che vive tra lavori in nero e contratti a termine. Ma anche, e soprattutto, chi preferisce, per fuggire da questa situazione difficile, fare la escort perchè "mi dà la possibilità di mantenermi". Questo è un pò il mondo che ha scoperto il sito Studenti.it, grazie ad un sondaggio condotto tra i suoi lettori. Tra gli intervenuti, il 22% sono lavoratori a tempo determinato e altrettanti non hanno contratti ma svolgono attività in nero. Un altro 12% è, invece, inquadrato come stagista. Il 19% lavora a progetto, un altro 4% con un contratto di consulenza, mentre il 2% ha un contratto di formazione

INGIUSTO CHE PRECARI COSTINO MENO DEGLI ASSUNTI

''La differenza tra destra e sinistra? Sta nel concetto di uguaglianza: guardare alle persone in maniera uguale. Sia le persone lontane, che quelle vicine. Se non sentiamo piu' quella corda li' allora scivoliamo verso destra''. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, incontrando i giovani del partito al tempio di Adriano a Roma.

''E' ingiusto che un'ora di lavoro precario - spiega Bersani - costi meno di un'ora di lavoro stabile. Questa cosa dovra' essere contenuta in una norma e potra' cambiare l'evoluzione della situazione dei precari''.

''E' ancora piu' ingiusto - conclude il segretario del Pd - che il 10% della popolazione detenga oltre il 40% della ricchezza del Paese. Oltre che ingiusto, non funziona''.

Convocata a Reggio l’assemblea regionale dei precari

Una chiamata a raccolta del mondo del precariato per richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave incertezza che continua a riguardare il futuro di molte categorie di lavoratori, a cominciare da quelli del comparto scuola. E’ questo l’obiettivo che si prefigge l’Unione Sindacale di Base di Reggio, che ha presentato l’assemblea regionale dei precari convocata per venerdì prossimo 29 ottobre in riva allo Stretto. I rappresentanti dell’organizzazione denunciano l’inerzia di un mondo politico che non fa seguire i fatti agli annunci; stigmatizzano l’evanescenza delle forze di opposizione; e sottolineano come esista una relazione fortissima tra il precariato e l’illegalità.

lunedì 25 ottobre 2010

La norma anti-precari voluta dal GOVERNO. I precari avranno solo 60 giorni per avvalersi della possibilità di ricorso

Tanti disastri e una "chicca". La lettura approfondita del collegato lavoro, approvato la scorsa settimana in via definiva dal Parlamento, non finisce di rivelare sorprese: oltre all’abuso del ricorso all’arbitrato, al ridisegno del diritto del lavoro, all’apprendistato a quindici anni – nonché ai più generali probabili profili di incostituzionalità rilevabili – spunta un "garbuglio" particolarmente pericoloso: dall’entrata in vigore della legge i lavoratori con i contratti di lavoro precari scaduti avranno solo 60 giorni di tempo per avvalersi della possibilità di ricorso. Questo termine finora esisteva solo per i licenziamenti dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, mentre per i contratti a termine scaduti non era previsto.
fonte: Stefano Iucci (http://www.rassegna.it/)

domenica 24 ottobre 2010

SALVIAMO I PRECARI

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venerdì 22 ottobre 2010

SALVIAMO I PRECARI

AL POPOLO ITALIANO 
Invitiamo a firmare la petizione on line.

Di seguito il testo:
 ricercatori, professori, personale TA, studenti , medici, infermieri,  impiegati,  grafico, giornalista, ingegnere, autista, soccorritore , i dipendenti delle ditte appaltarici della Sanità e delle Scuole, operai a Tempo determinato degli Aeroporti militari e i dipendenti delle ditte di pulizia e gestione mense, dei Vigili del Fuoco e degli enti locali, lavoratori precari di APAT, Precari dell'Università,  i precari degli enti di ricerca, precari ministeriali di Ambiente, Esteri, Beni Culturali, Giustizia, Difesa, Interni e Salute,
appello alle molte centinaia di precari, in servizio da alcuni anni tutti i giorni all'interno degli enti  pubblici d'Italia che sono in costante pericolo,
i tagli di bilancio  hanno causato una serie di licenziamenti e sofferenze,
la politica aveva promesso soluzioni che non sono state adottate,

dunque chiediamo, formalemente, con questa petizione, alle

CAMERE DEL PARLAMENTO ITALIANO;
PRESIDENTE DELLO STATO;
PRESIDENTE DEL GOVERNO;  
di considerare la peculiare professionalità acquisita, il rapporto fiduciario con i delicati ambienti, 

e creare una corsia preferenziale d'ingresso nell'amministrazione puibblica per questi lavoratori precari e “sommersi” .
L’APPELLO E’ SALVIAMO I PRECARI .
OPPURE 
RICHIEDI ANCHE TU DI INTERVENIRE PER LA STABILIZZAZIONE  DEL PERSONALE PRECARIO ALL'INTERNO DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA

martedì 19 ottobre 2010

LE GRANDI COLPE DEI DEMOCRATCI DI SINISTRA (PD)

PRESIDENTE VENDOLA le sue parole ci dicono che la nostra sinistra democratica ha smesso di essere sinistra, ovvero di fare opposizione, di contrastare le scelte immorali che hanno soffocato il futuro ed i diritti essenziali di tutti gli uomini che vivono di lavoro.

Ci hanno tolto la possibilità di fare famiglia, di crescere nella società, ci hanno reso schiavi.

Nel mentre  la sinistra quando ci schiacciavano dov'era?

In parlamento a riscaldare le poltrone !!

I parlamentari della sinistra democratica non hanno assolto il mandato ricevuto, non hanno fatto opposizione, hanno messo in lista e fatto eleggere imprenditori, ricchi che accumulano assenze in parlamento.

A nessuno di loro è venuto in mente di fare sciopero quando hanno fatto la riforma delle pensioni in Italia, cosi come altre riforme importanti per il lavoro.

Anche alcuni sindacati sono ormai in pieno sonno, ci hanno reso delle docili pecorelle, per farci mangiare dal branco di lupo che è al potere.


MA NOI ITALIANI AMIAMO LA RESISTENZA
.....LOTTIAMO PER L'UNITA'….
.....PER LA DIGNITA'…..
.....E PER I DIRITTI.....

LEI PRESIDENTE VENDOLA PUO' RAPPRESENTARE LA NUOVA SINISTRA DELL’ITALIA UNITA.

MA ATTENTO PRESIDENTE A CONCRETIZZARE LE ASPETTATIVE COME QUELLE  DI NOI PRECARI (infermieri) della sanità (ASL Bari) che forse andremo a casa.

Il nostro rammarico è che abbiamo creduto qualche anno fa  in un sogno .......il suo sogno.

Spero Lei possa fare molto per l'Italia che lavora, per la puglia che vorrebbe  lavorare, e per noi precari che forse perderemo il lavoro.

Io vedo nel SEL la vera alternativa al governo, basta essere convincenti e concreti.

Di questo sono convinto, fino a prova contraria.

Buon lavoro.


Domenico Cirasole

lunedì 18 ottobre 2010

Presedente Vendola disperatamente noi infermieri dell'ASL BARI chiediamo il suo intervento.

E lecito il diritto alla mobilita' per lavorare più vicino a casa, per coloro che hanno già lavoro.

Ma è ancor più lecito prorogare gli incarichi a chi rimarrà senza lavoro il 31.12.2010 a causa della sospensione degli incarichi.

Infatti oggi o saputo che forse l'ASL dovrà adottare la procedura di mobilità esterna-interna, e interrompere gli incarichi di noi infermieri a tempo (più di 200 infermieri).<span> </span>presedente disperatamente noi infermieri dell'ASL BARI chiediamo il suo intervento.E lecito il diritto alla mobilita' per lavorare più vicino a casa, per coloro che hanno già lavoro.Ma è ancor più lecito prorogare gli incarichi a chi rimarrà senza lavoro il 31.12.2010 a causa della sospensione degli incarichi.Infatti oggi o saputo forse l'ASL dovrà adottare la procedura di mobilità esterna-interna, e interrompere gli incarichi di noi infermieri a tempo (più di 200 infermieri).

In questa fase di grossa crisi economica, e nelle more che nuovi ospedali si completano (ospedale alta murgia), nonchè in attesa di vedere ben organizzata l'assistenza domicilare, mi chiedo se fosse possibile, rimandare la procedura di mobilità, per conederci ulteriore proroga.

Credo che ciò sia auspicabile in nome della tutela al lavoro, e in nome di una corretta gestione della spesa pubblica, oltre che il rispetto di una continuità assistenziale.

Contiamo sulla sua grande sensibilità su questi temi.

Cordialmente
 Il portavoce dei 200 infermieri precari

INFERMIERI: A RISCHIO 200 POSTI DI LAVORO

Presedente Vendola disperatamente noi infermieri dell'ASL BARI chiediamo il suo intervento.

E lecito il diritto alla mobilita' per lavorare più vicino a casa, per coloro che hanno già lavoro.

Ma è ancor più lecito prorogare gli incarichi a chi rimarrà senza lavoro il 31.12.2010 a causa della sospensione degli incarichi.

Infatti oggi o saputo che forse l'ASL dovrà adottare la procedura di mobilità esterna-interna, e interrompere gli incarichi di noi infermieri a tempo (più di 200 infermieri).<span> </span>presedente disperatamente noi infermieri dell'ASL BARI chiediamo il suo intervento.E lecito il diritto alla mobilita' per lavorare più vicino a casa, per coloro che hanno già lavoro.Ma è ancor più lecito prorogare gli incarichi a chi rimarrà senza lavoro il 31.12.2010 a causa della sospensione degli incarichi.Infatti oggi o saputo forse l'ASL dovrà adottare la procedura di mobilità esterna-interna, e interrompere gli incarichi di noi infermieri a tempo (più di 200 infermieri).

In questa fase di grossa crisi economica, e nelle more che nuovi ospedali si completano (ospedale alta murgia), nonchè in attesa di vedere ben organizzata l'assistenza domicilare, mi chiedo se fosse possibile, rimandare la procedura di mobilità, per conederci ulteriore proroga.

Credo che ciò sia auspicabile in nome della tutela al lavoro, e in nome di una corretta gestione della spesa pubblica, oltre che il rispetto di una continuità assistenziale.

Contiamo sulla sua grande sensibilità su questi temi.

Cordialmente
 Il portavoce dei 200 infermieri precari