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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

sabato 22 settembre 2012

Presidente Monti lei deve tagliare i costi della Politica, lo ha promesso.




Presidente Monti Lei deve tagliare i costi della Politica, lo ha promesso. Presidente Napolitano Lei deve intervenire per eliminare ovvero ridurre sostanzialmente e non simbolicamente ( vedi i 20 milioni di tagli fatti dalla Polverini ) tutti i costi della politica, lo faccia ora, prima che ritorni a casa, dia alle nuove generazioni un motivo per continuare a vivere in Italia.
COSTI DELLA POLITICA:
1.costo per il funzionamento delle società, Aziende, consorzi, ed enti regionali, provinciali e comunali 7.131.458.375,33 euro;
2.costo della politica, riferito esclusivamente agli eletti nazionali e locali 2.054.125.080 euro;
3.costo di funzionamento della Politica (nazionale e locale) 6,9 miliardi di euro;
4.costo complessivo dello stato: 807 miliardi di euro (Regioni, Province, Comuni,le 7000 Aziende, società, consorzi), di cui :
a. se consideriamo esclusivamente le Regioni, Provincie e Comuni i costi di funzionamento ammonta a oltre 7 miliardi di euro;
b. se consideriamo esclusivamente le spese per il funzionamento delle 7000 società, aziende, consorzi, ed enti regionali, provinciali e comunali 7.131.458.375,33 euro.

Domenico CIRASOLE


Movimento La Nuova Resistenza 25 aprile 2011


(fonte Siope/Istat
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q&esrc=s&source=web&cd=3&ved=0CDkQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.upi.emilia-romagna.it%2FLists%2FIn%2520Primo%2520Piano%2FAttachments%2F125%2FI%2520costi%2520della%2520Politica.ppt&ei=N1tdUIf7J_HV4QSD8IC4Bw&usg=AFQjCNHVQJt8_Rs21kHdluMhEOT )

mercoledì 19 settembre 2012

Attolini: Puglia, mancano 2.500 unità e il Governo monti tace.


Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/politica/2012/19-settembre-2012/i-pronto-soccorso-rischio-chiusuraattolini-reparti-non-c-personale-2111886558176.shtml

«I pronto soccorso a rischio chiusura»
Attolini: Puglia, mancano 2.500 unità
Grido d'allarme in Consiglio dell'assessore alla Sanità
Palese: «Vendola spieghi ai cittadini ciò che ha fatto»


Sala d'aspetto
BARI - «Saremo costretti tra poco a chiudere i pronto soccorso se non si sblocca la situazione di grave carenza del personale sanitario in Puglia». L'allarme è di Ettore Attolini, assessore regionale alle Politiche della salute, che in Consiglio regionale ha evidenziato la criticità nella relazione sullo stato dei livelli essenziali di assistenza e sull'organizzazione funzionale del sistema sanitario pugliese. «Nel garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) - ha detto Attolini - partiamo da una carenza minima di 2.500 persone. Sia chiaro a tutti: rispetto a questo dato che mette a rischio erogazione Lea e sopravvivenza del nostro sistema sanitario chiedo ufficialmente una levata di scudi, una razione bipartisan di tutti per tutelare la salute dei cittadini».
I RISCHI - Per l'assessore «esiste un problema di egemonia delle ragioni economico finanziarie rispetto alle esigenze e valori (universalismo ed equità di cure): non è più possibile accettare questo tipo di approccio ai piani di rientro». «In Puglia questa situazione si evidenzia sulla questione del personale. È la vera questione strategica da cui dipende l'esito positivo del piano di rientro. Ed anche la buona parte dei casi di malasanità sono riconducibili alla cronica e gravissima carenza di personale. In Puglia stiamo compiendo sforzo, con il piano di rientro e non solo, in una situazione di carenza e crisi. Il piano, in vigore da un anno e mezzo, ha accelerato processi che erano già previsti in tempi molto contenuti».



Rocco Palese
L'OPPOSIZIONE - «La drammatica situazione attuale - ha commentato Rocco Palese, capogruppo Pdl - è frutto di scelte e leggi che la Puglia ha adottato negli ultimi 8 anni, in cui si sono avvicendati ben tre assessori alla Sanità, di cui gli ultimi due "tecnici" che, quindi, nelle loro relazioni al Consiglio hanno parlato da tecnici e solo per il periodo di propria competenza. Se vogliamo che dal nostro lavoro in Aula nasca una speranza di dare finalmente al sistema sanitario un nuovo modello organizzativo-funzionale va tracciato un bilancio costi e benefici delle scelte politiche e di Governo attuate negli ultimi 8 anni e può farlo solo il presidente della giunta regionale Nichi Vendola».
L'ANALISI - «Sostanzialmente oggi il nostro sistema sanitario - ha concluso Palese - si riduce alla disapplicazione di leggi regionali approvate dal 2006 al 2010 e all'applicazione di un piano di rientro fatto solo di tagli ai servizi e non agli sprechi e che, per stessa ammissione autocritica dell'assessore Attolini, ha portato alla chiusura di 22 ospedali ma ad oggi ancora a nessuna riconversione, quindi ha portato di fatto solo alla deprivazione di servizi ai cittadini, a liste d'attesa chilometriche, a piante organiche approvate con anni di ritardo e che oggi rivelano carenze di almeno 2.500 addetti ma non sono ancora sufficientemente chiare. Nè si possono continuare ad invocare in eterno presunte responsabilità di Governi nazionali: con le leggi e i Governi nazionali si confrontano tutte le Regioni, non solo la Puglia».

domenica 16 settembre 2012

Incontro dei precari della sanità il 18 settembre ore 9 nei pressi del consiglio regionale pugliese.


Il giorno 18 settembre si terrà in Via Estramurale Capruzzi il Consiglio della Regione Puglia, durante il quale si parlerà dei problemi riguardanti la sanità pugliese. 

Incontriamoci tutti quanti alle ore 9:00 per cercare di avere notizie sul nostro futuro, se nell'ordine del giorno è previsto che parlino anche degli infermieri precari e/o disoccupati, e non solo dei medici od amministrativi destabilizzati, delle società esterne internalizzate o dei problemi della sanità privata. 

Dobbiamo far loro presente che esistiamo anche noi, dobbiamo ricordargli che in occasione della manifestazione effettuata il 15 maggio scorso ci avevano promesso un maggiore impegno istituzionale, impegno che, sinceramente, non c'è stato. 

Ci siamo stancati di esser presi continuamente in giro, dal governo Monti , il quale non si assume le proprie responsabilità e ad oggi ancora non si sa quale sarà il nostro futuro. 

La sanità pugliese è allo sfascio, per colpa del blocco delle assunzioni, ciò costa in termini di vite umane, ma a voi del governo Monti non interessa.

In Puglia attendiamo lo sblocco delle assunzioni e dei concorsi nella sanità che sono bloccati da anni, ma voi dopo aver permesso lo sfruttamento dei precari, andando contro ogni senso di responsabilità e contro la normativa nazionale ed europea anziché autorizzare i concorsi con una riserva del 50 % per gli interni, autorizzate da Roma le mobilità extra-regionali.

Le mobilità sono state autorizzate in tutte le Asl e aziende della puglia, schiaffeggiando ulteriormente i precari che resteranno senza lavoro.

Come può il governo Monti considerarsi equo, se continua a non voler assumersi il carico dei precari e tenta di risolvere il tutto bruciando le loro vite.

Lo ha fatto con la riforma Fornero, lo sta facendo con i concorsi nelle scuole, lo ha fatto con noi precari della sanità pugliese.

La casta romana non doveva autorizzate in Puglia le assunzioni con mobilità da altre regioni.

Vi ricordo che, voi della casta romana, nelle altre regioni non avete vietato il turn over, ne avete bloccato i concorsi.

In altre parole costringete i meridionali a lasciare le proprie terre in cerca di un concorso al nord.

La vostra sanità del Nord è efficiente solo grazie a noi professionisti del Sud !!

Se in Puglia dovesse continuare il blocco dei concorsi, dovreste bloccarlo anche nelle altre regioni.

Se in Puglia vige il blocco delle assunzioni, questo deve riguardare anche la mobilità.

Fate i concorsi, e assumente dai concorsi, date una possibilità ai precari anzichè sostituirli con altri colleghi che hanno già un ruolo.

Quindi, concorsi e assunzioni subito anche nella sanità pugliese e blocco delle mobilità da altre regioni.

Il giorno 18 NON ci sarà una manifestazione, ma un semplice chiedere spiegazioni ed informazioni. PARTECIPIAMO NUMEROSI QUESTA VOLTA!!!!!

venerdì 7 settembre 2012

Assunzioni subito anche nella sanità pugliese


A Casini ricordo questo dato record: i precari nel secondo trimestre del 2012 sono, quasi 2,5 milioni (2,455).

Si tratta del livello più alto dal secondo trimestre del 1993 sia in valore assoluto, sia per l'incidenza sul totale degli occupati che ha toccato il picco del 10,7%.

In totale, l'81,1% delle nuove assunzioni e' avvenuto utilizzando un rapporto di lavoro "precario".

I contratti scaduti sono stati ben 6,4 milioni (il 62,2%).

Quando Casini ha votato la riforma Foriero pensava di creare buona occupazione, o voleva regalare la vita dei precari alle imprese ?

I dati statistici lo confermano, le imprese sfruttano la precarietà e quasi mai utilizzano contratti a tempo indeterminato e l'apprendistato !

Casini, come può pensare, alle primarie quando serve rilanciare l'economia e i consumi interni ?

In Italia vi sono 3 milioni di precari che non possono sposarsi, avere figli, comprare casa, auto, ecc., questo certamente blocca il volano della ripresa !

Inoltre in Puglia attendiamo ancora lo sblocco delle assunzioni e dei concorsi nella sanità.

La sanità è alle pezze, vi è crisi e voi della casta romana autorizzate in Puglia solo le assunzioni con mobilità da altre regioni.

Vi ricordo che, voi della casta romana, nelle altre regioni non avete vietato il turn over, ne avete bloccato i concorsi.

In altre parole costringete i meridionali a lasciare le proprie terre in cerca di un concorso al nord.

La vostra sanità del Nord è efficiente solo grazie a noi professionisti del Sud !!

Se in Puglia dovesse continuare il blocco dei concorsi, dovreste bloccarlo anche nelle altre regioni.

Se in Puglia vige il blocco delle assunzioni, questo deve riguardare anche la mobilità.

Quindi, assunzioni subito anche nella sanità pugliese.

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Domenico CIRASOLE




giovedì 6 settembre 2012

PRECARIATO: ANIEF, IL MIUR GETTA LA MASCHERA E SMENTISCE LA CASSAZIONE



(AGENPARL) - Roma, 06 set - "I giudici della Corte di Cassazione, infatti, avevano giustificato la deroga alla normativa comunitaria (direttiva 1999/70/CE), introdotta dal legislatore nel solo comparto della scuola, sulla base del presupposto che il personale precario aveva maturato il diritto a una futura immissione in virtù della mera permanenza nelle graduatorie ad esaurimento e del servizio continuo che ne accresceva il punteggio in vista dell'assunzione". E' quanto si legge in una nota dell'Anief, Associazione, costituita da docenti e ricercatori in formazione, precari, in servizio, e di ruolo.
"Presupposto che Anief aveva subito smentito tanto da dare mandato al proprio ufficio legale di predisporre modelli di denuncia da inviare alla Commissione UE per aprire una nuova procedura d'infrazione a carico dello Stato italiano. Ecco che ora il Miur getta la maschera e, vestito dei poteri del datore di lavoro privato, tenta la strada di non chiamare più il lavoratore che lo aveva denunciato per abuso dei contratti a termine. È evidente come tale tentativo sia del tutto illegittimo poiché quel lavoratore è inserito in una graduatoria da cui si deve attingere esclusivamente sulla base del punteggio, tanto per stipula dei contratti a tempo indeterminato che per quelli a tempo determinato. Allo stesso tempo, il Miur ha l’esigenza di evitare di incorrere in una nuova condanna per abuso nella reiterazione di contratti TD, che questa volta avrebbe anche risvolti penali.   - continua la nota - Questo è il dramma a cui ora i dirigenti dell'amministrazione periferica devono rispondere: pur consapevoli, però, di come qualsiasi cosa decideranno di fare – se le alternative dovessero rimanere quelle sopra indicate – non potrà che essere sbagliata, visto che l'unica cosa corretta sarebbe stabilizzare i precari con 36 mesi o più di servizio pregresso. Quando la giurisprudenza scoprirà la farsa, allora potremo rivendicare il merito di avere sconfitto la piaga del precariato che da decenni affligge la nostra scuola, unico caso in Europa. Nell'attesa, ovviamente, i docenti precari non possono essere comunque cancellati da graduatorie previste per legge. La soluzione escogitata in Lombardia, infatti, equivarrebbe ad un’espulsione di fatto dal sistema scuola dei docenti con oltre 36 mesi servizio. Pertanto, laddove saremo contattati, ci attiveremo con precise diffide (come abbiamo già fatto a Mantova) e con ricorsi urgenti al giudice del lavoro per reintegrare il docente nelle proprie posizioni".

http://www.agenparl.it/articoli/news/politica/20120906-precariato-anief-il-miur-getta-la-maschera-e-smentisce-la-cassazione