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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

lunedì 26 settembre 2011

"Indignados", mobilitazione generale: 15 ottobre "San Precario"





 

http://www.bolognatoday.it/economia/crisi-economica/sciopero-precari-indignados-15-ottobre.html
"Indignados", mobilitazione generale: 15 ottobre "San Precario"
"Indignados", mobilitazione generale: 15 ottobre "San Precario"
Al via "percorso contro le politiche di austerity". Il 15 ottobre mobilitazione globale dei precari su monito degli indignados spagnoli.


"Indignados", mobilitazione generale: 15 ottobre "San Precario"
Stati Generali della precarietà, riuniti a Bologna. Ieri si è svolta la Costituente dello Sciopero Precario "assemblea aperta a tutti i precari e le precarie, nativi e migranti, così come a movimenti, sindacati, attivisti. Si tratta di una prospettiva che già travalica i confini nazionali", scrivono gli aderenti al movimento dei precari.
Nella riunione si è discusso della partecipazione alla giornata di mobilitazione globale del 15 ottobre, lanciata dagli indignados spagnoli. "Noi ci saremo - annunciano i precari - perché crediamo che oggi più che mai la lotta alla precarietà e alle politiche di austerity debba avere una dimensione transnazionale.
Non ci interessa segnalare la necessità di un'alternativa politica e di un ricambio di governo, né candidarci a occupare quel posto. Ci interessa che anche in quell'occasione i precari e le precarie possano essere protagonisti, e che la costruzione di quella data sia l'occasione per accumulare la nostra forza e per colpire l'onnipotenza dei profitti. che a dicembre alzerà il sipario in molte città italiane."
"Il 15 ottobre San Precario ci sarà - si legge in una nota - portando il punto di vista precario e creando un percorso di vero protagonismo sociale contro le politiche di austerity".
"Da oggi fino al corteo del 15 ottobre - si legge ancora - il Santo dei Precari e la costituente dello sciopero precario non staranno in panciolle: apparirà qua e là per diffondere e affermare nelle pratiche e nella comunicazione il punto di vista precario: diritto al reddito, nuovo welfare, riappropriazione dei beni comuni e dei saperi, diritto all'insolvenza sottolineandone la dimensione transnazionale, non solo per lo scenario europeo e mediterraneo che abbiamo di fronte, ma guardando anche alle lotte dei migranti."

venerdì 9 settembre 2011

RACCOLTA FIRME: REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE ELETTORALE.







E’ necessario modificare al più presto l’attuale legge elettorale per portare rimedio ai gravi danni che essa provoca al nostro sistema politico.
I suoi principali difetti: le liste bloccate, il premio di maggioranza, le deroghe alla soglia di sbarramento e l’obbligo di indicazione del candidato premier.

  1. Liste bloccate. Le liste bloccate privano gli elettori del diritto di scegliere i propri rappresentanti e ledono irrimediabilmente l’equilibrio tra i poteri. Un Parlamento di “nominati” non ha infatti alcun reale potere nei confronti del Governo e del Presidente del Consiglio.
  2. Il premio di maggioranza. Così esiste solo in Italia e ha effetti opposti a quelli auspicati. Attribuendo il 55% dei seggi alla lista che ottiene un voto più delle altre (anche se ha il 35% dei voti), questo meccanismo obbliga anche i partiti maggiori alla ricerche di qualsiasi voto utile. La conseguenza sono coalizioni sempre più ampie e inevitabilmente eterogenee. Nessuna stabilità del governo, anzi: frammentazione della maggioranza di governo e paralisi della sua attività.
  3. Soglia di sbarramento. L’attuale soglia di sbarramento al 2% per le liste collegate in coalizione è un ulteriore incentivo alla frammentazione. Mantenere una soglia unica al 4% garantisce la presenza alla Camera dei partiti più rappresentativi, “costringendo” le forze minori ad unioni reali (un unico simbolo, un’unica lista) senza scorciatoie come le coalizioni elettorali. Al Senato il sistema dei collegi consentirà nelle Regioni più grandi la rappresentanza anche di forze decisamente minori
  4. Indicazione del candidato premier. L’obbligo di indicare il candidato Capo del governo interferisce con le prerogative del Presidente della Repubblica che può e deve scegliere in assoluta autonomia. Inoltre tale meccanismo tende a trasformare il nostro sistema da parlamentare in semi-presidenziale senza i contrappesi dei sistemi presidenziali.

Un positivo risultato dei referendum che proponiamo vedrebbe la Camera eletta con metodo proporzionale, senza premio di maggioranza e con una soglia di sbarramento al 4%. Gli eletti non sarebbero più nominati dai segretari partito ma scelti tra i candidati attraverso la preferenza unica.
Il Senato verrebbe eletto su base regionale con metodo proporzionale, senza premio di maggiorana in collegi uninominali, con una soglia di sbarramento determinata dall’ampiezza delle Circoscrizioni. 

Il referendum abrogativo è per sua natura uno strumento imperfetto, ma spesso è necessario per superare la paralisi dei partiti ed aprire la via a decisioni del Parlamento, che resta ovviamente libero di integrare o modificare l’assetto risultante dal referendum (sui collegi uninominali, sul voto di preferenza, etc.).
L’attuale legge elettorale rappresenta la peggiore di tutte le possibili soluzioni: ha aumentato la frammentazione; ha reintrodotto il trasformismo parlamentare; ha massimizzato il potere negoziale di piccole formazioni e notabili locali; grazie ad un abnorme premio di maggioranza mette a rischio tutte le istituzioni di garanzia che possono essere elette e controllate da maggioranze del 35%-40%.
La via parlamentare resta la via maestra.
Ma, poiché il Parlamento non ha saputo riformare la legge la legge elettorale, né è presumibile possa farlo nell’attuale situazione politica, il Comitato promotore ha deciso di depositare i quesiti in Cassazione dando concreto inizio all’iter referendario.

Abrogare l’attuale legge è dunque non un ritorno al passato, ma un passo necessario a garantire l’equilibrio tra poteri e a preparare un più corretto funzionamento del nostro sistema politico-istituzionale.


pubblicati sulla G.U. n. 133 del 10 giugno 2011

QUESITO N°1
«Volete Voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n.361, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato "Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati", limitatamente alle seguenti parti?:
Art. 1 comma 2 limitatamente alle parole "con l'eventuale attribuzione di un premio di maggioranza, a norma degli articoli 77, 83 e 84" Art. 14 bis comma 1
Art. 14 bis comma 2
Art. 14 bis comma 3 limitatamente alle parole "nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. I partiti o i gruppi politici organizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano a governare depositano un unico programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come unico capo della coalizione."
Art. 14 bis comma 5 limitatamente alle parole "dei collegamenti ammessi"
Art. 18 bis comma 2limitatamente alle parole "abbiano effettuato le dichiarazioni di collegamento ai sensi dell'articolo 14-bis, comma 1, con almeno due partiti o gruppi politici di cui al primo periodo
e" Art. 24 comma l numero 2) limitatamente alle parole "alle coalizioni e"
Art. 24 comma 1 numero 2) limitatamente alle parole "non collegate"
Art. 24 comma 1 numero 2) limitatamente alle parole "nonché, per ciascuna coalizione, l'ordine dei contrassegni delle liste della coalizione"
Art. 31 comma 2 limitatamente alle parole "delle liste collegate appartenenti alla stessa coalizione"
Art. 31 comma 2 limitatamente alle parole "delle coalizioni e"
Art. 31 comma 2 limitatamente alle parole "non collegate"
Art. 31 comma 2 limitatamente alle parole "delle liste di ciascuna coalizione"
Art. 83 comma 1 numero 2)
Art. 83 comma 1 numero 3) lettera a)
Art. 83 comma 1 numero 3) lettera b) limitatamente alle parole" non collegate" poste tra le parole "singole liste" e le parole "che abbiano"
Art. 83 comma 1 numero 3) lettera b) limitatamente alle parole "non collegate" poste tra le parole "singole liste" e le parole "rappresentative di minoranze"
Art. 83 comma 1 numero 3) lettera b) limitatamente alle parole "nonche' le liste delle coalizioni che non hanno superato la percentuale di cui alla lettera a) ma che abbiano conseguito sul piano nazionale almeno il 4 per cento dei voti validi espressi ovvero che siano rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute, presentate esclusivamente in una delle circoscrizioni comprese in regioni il cui statuto speciale prevede una particolare tutela di tali minoranze linguistiche, che abbiano conseguito almeno il 20 per cento dei voti validi espressi nella circoscrizione"
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole "le coalizioni di liste di cui al numero 3), lettera a), e"
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singola" poste tra le parole "di ciascuna" e le parole "lista di cui"
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singola" poste tra le parole "di ciascuna" e le parole "lista per tale quoziente"
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singola" poste tra le parole "a ciascuna" e le parole "lista. I seggi"
Art. 83 comma 1 numero 4) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singole"
Art. 83 comma 1 numero 5)
Art. 83 comma 1 numero 6)
Art. 83 comma 1 numero 7)
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "salvo quanto disposto dal comma 2,"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni di liste o singole" poste tra le parole "assegnati alle varie" e le parole "liste di cui"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "per ciascuna coalizione di liste, divide il totale delle cifre elettorali circoscrizionali di tutte le liste che la compongono per il quoziente elettorale nazionale di cui al numero 4), ottenendo cosi' l'indice relativo ai seggi da attribuire nella circoscrizione alle liste della coalizione medesima. Analogamente,"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "lettera b),"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di liste o" poste tra le parole "a ciascuna" e le parole "lista di cui"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singole" poste tra le parole "assegnati alle" e le parole "liste per le quali"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singole" poste tra le parole "in caso di parità, alle" e le parole "liste che abbiano"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di lista o singola" poste tra le parole "a ciascuna" e le parole "lista corrisponda"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di lista o singola" poste tra le parole "iniziando dalla" e le parole "lista che abbia"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni o singole" poste tra le parole "da parte di più" e le parole" liste, da quella"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni di liste o liste singole"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di liste o singola" poste tra le parole "seggi eccedenti alla" e le parole "lista in quelle"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni di liste o singole" poste tra le parole "inoltre le" e le parole "liste, che non abbiano"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni di liste o singole" poste tra le parole "seggi a tali" e le parole "liste. Qualora"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni di liste o singole" poste tra le parole "due o più" e le parole "liste abbiano"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di liste o alla singola"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizioni di liste o" poste tra le parole "cedere, alla" e le parole "lista singola eccedentaria"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alla parola "singola" posta tra la parola "lista" e la parola "eccedentaria"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alle parole "coalizione di liste o" poste tra le parole "attribuzione e alla" e le parole "lista singola deficitaria"
Art. 83 comma 1 numero 8) limitatamente alla parola "singola" tra la parola "lista" e la parola "deficitaria"
Art. 83 comma 1 numero 9)
Art. 83 comma 2
Art. 83 comma 3
Art. 83 comma 4
Art. 83 comma 5
Art. 84 comma 3»


QUESITO N°2
«Volete Voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato "Approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei Deputati", limitatamente alle seguenti parti?:
Art. 18 bis comma 3 limitatamente alle parole "presentati secondo un determinato ordine" Art. 19 comma 1 limitatamente alle parole "nella stessa"
Art. 58 comma 2 limitatamente alle parole "tracciando, con la matita, sulla scheda un solo segno, comunque apposto, nel rettangolo contenente il contrassegno della lista prescelta. Sono vietati altri segni o indicazioni"
Art. 84 comma 1 limitatamente alle parole "secondo l'ordine di presentazione"
Art. 85
Art. 86 comma 1 limitatamente alle parole "nella lista"
Art. 86 comma 1 limitatamente alle parole "nell'ordine progressivo di lista"»



QUESITO N°3
«Volete Voi che sia abrogato il D. Lgs. 20 Dicembre 1993, n. 533 nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, titolato "Testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica", limitatamente alle seguenti parti?:
Art. 1 comma 2 limitatamente alle parole ", con l'eventuale attribuzione del premio di coalizione regionale"
Art. 1 comma 3
Art. 1 comma 4 limitatamente alle parole "La regione Trentino-Alto Adige e' costituita"
Art. 1 comma 4 limitatamente alla parola "sei"
Art. 1 comma 4 limitatamente alle parole "definiti ai sensi della legge 30 dicembre 1991, n. 422. La restante quota di seggi spettanti alla regione e' attribuita con metodo del recupero proporzionale"
Art. 8 comma 1 limitatamente alle parole "14-bis,"
Art. 9 comma 3 limitatamente alle parole "effettuato le dichiarazioni di collegamento ai sensi dell'articolo 14-bis, comma 1, del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, con almeno due partiti o gruppi politici di cui al primo periodo del presente comma e abbiano",
Art. 9 comma 4 limitatamente alle parole ", presentati secondo un determinato ordine"
Art. 9 comma 5 limitatamente alle parole "18-bis,"
Art. 11 comma 3 limitatamente alle parole "hanno le caratteristiche essenziali del modello descritto nelle tabelle A e B allegate al presente testo unico"
Art. 11 comma 3 limitatamente alle parole "Sulle schede i contrassegni delle liste collegate appartenenti alla stessa coalizione sono riprodotti di seguito, in linea orizzontale, uno accanto all'altro, su un'unica riga"
Art. 11 comma 3 limitatamente alle parole "delle coalizioni e"
Art. 11 comma 3 limitatamente alle parole "non collegate"
Art. 11 comma 3 limitatamente alle parole "di ciascuna coalizione"
Art. 16
Art. 17
Art. 17 bis
Art. 19
Titolo VII limitatamente alle parole "TITOLO VII Disposizioni speciali per le regioni Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige"
Art. 20 comma 1 limitatamente alle parole "uninominale nel collegio della Valle d'Aosta e"
Art. 20 comma 1 limitatamente alle parole "della regione Trentino-Alto Adige"
Art. 20 comma 1 lettera b) limitatamente alle parole "nella regione Trentino-Alto Adige la dichiarazione di presentazione del gruppo di candidati deve essere sottoscritta da almeno 1.750 e da non piu' di 2.500 elettori iscritti nelle liste elettorali dei comuni compresi nella regione. Ciascun gruppo deve comprendere un numero di candidati non inferiore a tre e non superiore al numero dei collegi della regione. In caso di scioglimento del Senato della Repubblica che ne anticipi la scadenza di oltre centoventi giorni, il numero delle sottoscrizioni della candidatura e' ridotto della meta'."
Art. 20 comma 1 lettera e) limitatamente alle parole "delle due regioni"
Art. 20 comma 1 lettera e) limitatamente alle parole "F e G"
Art. 20 comma 1 lettera e) limitatamente alle parole ", e successive modificazioni"
Art. 21 comma 2
Art. 21 bis comma 1 limitatamente alle parole "spettanti alla regione Trentino-Alto Adige non assegnati nei collegi uninominali,"
Art. 21 bis comma 1 limitatamente alle parole "non risultati eletti ai sensi dell'art. 21"
Art. 21 bis comma 2 limitatamente alle parole "sottratti i voti dei candidati gia' proclamati eletti ai sensi dell'articolo 21"
Art. 21 bis comma 2 limitatamente alle parole "non risultato eletto ai sensi dell'articolo 21"
Art. 21 bis comma 4 limitatamente alle parole ", esclusi i candidati eletti ai sensi dell'articolo 21"
Art.21 ter comma 1 limitatamente alle parole "nel collegio uninominale della Valle d'Aosta o"
Art.21 ter comma 1 limitatamente alle parole "del Trentino-Alto Adige",
Art. 21 ter comma 7 limitatamente alle parole "nella circoscrizione regionale del Trentino-Alto Adige"
Allegate tabelle A e B»


mercoledì 7 settembre 2011

La manovra elimina il blocco del turn over in sanità nelle regioni in "rosso"

Il maxi-emendamento del Governo  prevede la deroga del blocco del turn over per il personale del Ssn nelle Regioni con i piani di rientro, che nella manovra dello scorso luglio era limitata ai dirigenti di struttura complessa.


"23-bis. Per le regioni sottoposte ai piani di rientro per le quali in attuazione dell'articolo 1, comma 174, quinto periodo, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (Finanziaria 2005), è stato applicato il blocco automatico del turnover del personale del servizio sanitario regionale, con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, su richiesta della regione interessata, può essere disposta la deroga al predetto blocco del turn over, previo accertamento, in sede congiunta, da parte del Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza e del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, di cui rispettivamente agli articoli 9 e 12 dell'intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, sentita l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), della necessità di procedere alla suddetta deroga al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, del conseguimento di risparmi derivanti dalla corrispondente riduzione di prestazioni di lavoro straordinario o in regime di autoconvenzionamento, nonché della
compatibilità con la ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio sanitario,
come programmati nel piano di rientro, ovvero nel programma operativo e fermo restando la previsione del raggiungimento dell'equilibrio di bilancio."

lunedì 5 settembre 2011

Sciopero generale del 6 settembre 2011 - BARI PRECARIA TUTTA IN PIAZZA -








Venerdì 6 Settembre, tutti i precari della ASL BARI assieme a tutti gli infermieri (quasi mille) licenziati a causa del blocco del tourn-over imposto dal governo
MANIFESTANO AFFIANCANDO LA CGIL
contro la manovra economico-finanziaria i cui effetti interessano esclusivamente i lavoratori, i precari, ed i pensionati.

La manovra calpesta i diritti sindacali dei lavoratori, i quali sono i soli ad essere schiacciati dal peso del debito pubblico che la casta con i suoi sperperi ha determinato.
La casta con questa assurda manovra economica ha cancellato con un colpo di spugna tutti i diritti conquistati da intere generazioni, rendendo tutti precari a vita, consentendo il licenziamento anche in presenza di contratti a tempo indeterminato.
La volontà del governo è quella della disparità raggiunta  dagli accordi aziendali che  eliminano di fatto leggi create affinché tutti i lavoratori siano uguali .
Il governo abolendo il contratto nazionale, lo statuto dei lavoratori, ed  i diritti dei lavoratori ha sostanzialmente affermato che la crisi finanziaria ed economica dei mercati è stata determinata dai lavoratori.
Il lento e graduale ingresso in Italia  del precariato, camuffato in flessibilità, che ha già fucilato e decapitato  300.000 precari con contratti atipici, culmina oggi con la possibilità data alle imprese e alla pubblica amministrazione di mandare a casa tutti senza alcuna garanzia,  licenziando attraverso semplici  accordi aziendali firmati con un numero ridotto di sindacati.
Così facendo hanno di fatto trasformato tutti i lavoratori italiani in eterni precari.
Il governo ha regalato alle imprese la libertà di licenziare tutti; di derogare a leggi nazionali realizzando «specifiche intese» aziendali anche su diritti quali l’organizzazione, l’orario, la disciplina del rapporto di lavoro, le assunzioni nonchè «le conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro», ovvero il risarcimento economico ed il reintegro al lavoro.
TUTTO CIO’ E SCANDALOSO E L’ITALIA CHE LAVORA NON PUO’ CHE REAGIRE.

Domenico Cirasole
Movimento “LA NUOVA RESISTENZA 25 APRILE 2011”