IL movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 APRILE 2011"dichiara il 1° maggio LUTTO NAZIONALE in sostituzione della Festa del lavoro e dei lavoratori per la perdita dei cari defunti-estinti diritti costituzionali del lavoratore, della persona, e della famiglia.
La Resistenza italiana, fu il fenomeno storico costituito dall'insieme dei movimenti politici e militari che dopo l'8 settembre 1943 si opposero al nazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana.
il 25 aprile 2011 segna la data della nascita del movimento di Resistenza italiana che si oppone allo sfruttamento del lavoratore precario e senza tutele in materia di garanzia al reddito, alla malattia, al riposo psicofisico e alla maternità.
La Resistenza del 1943 è stata intesa come lotta di liberazione da un invasore straniero.
IL MOVIMENTO "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011"è intesa come pacifica opposizione alla precarietà nel lavoro e nella società attraverso l’incentivo al contratto a tempo indeterminato e al minor costo della stabilità rispetto alla precarietà.
Il movimento della Resistenza oggi come nel 1943 è caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e opposti orientamenti politici, volti ad eliminare gli abusi ed assicurare l’utlizzo corretto della flessibilità del lavoro.
Esponenti della Resistenza avevano dato vita all'Assemblea Costituente, fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana e scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e del lavoro.
Anche oggi come ieri l’Italia necessita di ritrovarsi ispirata ai due principi, quali appunto la democrazia e il lavoro, e pertanto condividerli ispirarsi e difenderli.
Il 25 aprile è dunque la data che pone le basi per una nuova politica, che guarda alla tutela del lavoro stabile italiano ed europeo.
È venuto il tempo di ricostruire la speranza per chi teme di non avere più un futuro.
E venuto il tempo di ridare speranza al lavoratore over 40, che conosce solo la condizione di precario nel lavoro, nello spirito, nell’anima e nella società.
E venuto il tempo di ridare speranza soprattutto ai ragazzi che pensano ormai di avere perduto la gara della loro vita perché esclusi dal mondo del lavoro anche se dotti e colti, tanto da rimpiangere gli anni trascorsi sui libri.
E venuto il tempo di ridare speranza alle donne, che vedono il loro ruolo molto più debole di quello delle donne del passato che con gioia riuscivano a essere mamme e manager di una famiglia numerosa. Mentre oggi la nostra società improntata alla produttività elimina e distrugge l’istinto di madre per sostituirlo a quello di donna solamente lavoratrice. La sue necessità di autonomia le taglia la possibilità di essere madre e lavoratrice.
Costruire il nuovo significa quindi, ripartire dalla stabilità del lavoro.
Per avere un nuovo 25 Aprile noi dobbiamo inoltre riacquistare il senso di un destino comune, il lavoro appunto.
Il che significa rispettare lo spirito dell’Assemblea Costituente che al lavoro stabile diede la massima importanza e posizione nella nostra Costituzione.
Regole che non possono divenire uno strumento di sopraffazione e che non possono essere mutate a seconda della nostra convenienza.
Non avere paura significa infine avere fiducia nella nostra capacità di trovare in questo momento di gravissima crisi la solidarietà necessaria per convincere tutti gli italiani che la ricostruzione dei diritti dei lavoratori è possibile proprio come apparve possibile il 25 Aprile del 1945, in un’Italia pur ancora dilaniata dagli odi e dalle divisioni.
PRESIDENTE MOVIMENTO DI RESITENZA ALLO SFRUTTAMENTO DEL LAVORATORE PRECARIO "LA NUOVA RESISTENZA 25 APRILE 2011".
http://precariesenzalavoro.blogspot.com/
DCIRASOLE@LIBERO.IT
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