Mancano proroghe e nuovi incarichi, i mille
restano a casa, e la mobilità avanza.
Nessuna delibera del Direttore Generale
Domenico COLASANTO della ASL BARI ha fatto chiarezza sui molti infermieri con
scadenza il 31.12.11 e su chi è da mesi a casa.
Per
alcuni di loro è possibile prorogare i contratti sino ad un massimo di 36 mesi,
ma a pochi giorni dalla scadenza nulla è stato detto.
La scelta di prorogare i contratti sino a
detto limite è già avvenuta per gli infermieri i cui contratti scadono nel
corso del 2012 completando i 3 anni di lavoro precario.
Detta scelta consentita dalla legge (d.lgs.
368/01) permette al sistema sanità di garantire un adeguato livello di
continuità assistenziale in particolare nei reparti chirurgici e d’emergenza.
E' incomprensibile come ad oggi detta sceltà
non sia stata ancora attuata e comunicata nei diversi reparti ospedalieri della
provincia di Bari , che non sanno come affrontare l’emergenza.
A pochi giorni dal 2012 negli ospedali si fanno i botti per colmare le
carenze dei professionisti mandati a casa ; botti evitabili con una semplice
proroga fino al raggiungimento dei limiti di legge.
Mentre tutto ciò accade, grazie ad una
circolare dell'Assessore Regionale alla Sanità TOMMASO FIORE sono stati
ri-stabilizzati i dirigenti della sanità (medici-amministrativi) ciò al fine di
eliminare un oneroso esborso per la Regione Puglia in vista dei molteplici
risarcimenti già previsti dai Tribunali.
Ciò contrasta con l'assenza di chiarimenti
del Direttore Generali della ASL BARI che fa intuire il vicino licenziamento
degli infermieri precari alla scadenza del contratto previsto il 31.12.11.
La Politica non ha voluto equiparare il
personale dirigenziale de-stabilizzato portandolo sullo stesso livello di chi
lavora da anni come infermiere precario.
La Sentenza della Corte Costituzionale,
ha interrotto un percorso di
stabilizzazione che avrebbe coinvolto nel tempo anche gli attuali infermieri
precari.
Gli attuali infermieri precari in servizio da
più di 36 mesi, non hanno mai firmato un contratto di lavoro a tempo
indeterminato, anzi hanno da sempre lavorato con contratti semestrali, e per
effetto della sentenza della Suprema Corte posseggono gli stessi requisiti di
legge (anzianità e ampia prova delle loro capacità) degli attuali
de-stabilizzati, inoltre per loro, come per i re-stabilizzati, i primi
Tribunali riconoscono un risarcimento pari a 20 mensilità.
Gli infermieri si auspicano che al fine
d’evitare ingiustizie e disparità di trattamento tra chi ha potuto usufruire di
un canale privilegiato, e chi sta pagando sulla propria pelle una lentezza
burocratica e mala-gestio, della quale non può avere ovviamente alcuna
responsabilità, si possa trovare una soluzione per garantire un inquadramento
definitivo dei professionisti che hanno dato ampia prova delle loro capacità
nel corso degli anni, e chiudere una vicenda che si trascina da troppo tempo.
Siamo
sicuri che il governatore Nichi VENDOLA sia ancora pronto a regalare Giustizia -nonostante
il Natale sia già trascorso-, prorogare i contratti degli infermieri precari
fino al raggiungimento dei 36 mesi, bloccare le ingiuste mobilità, evitare assunzioni
con contratti atipici, dare lavoro ai mille rimasti a casa.
Domenico CIRASOLE
Domenico CIRASOLE
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