Grazie ad una circolare
dell'Assessore Regionale alla Sanità TOMMASO FIORE sono stati ri-stabilizzati i
dirigenti della sanità , al fine di eliminare un oneroso esborso per la Regione
Puglia in vista dei molteplici risarcimenti già previsti dai Tribunali.
Al contrario l'assenza di chiarimenti del Direttore Generali della ASL BARI fa intuire che i medici ed infermieri precari saranno licenziati alla scadenza del contratto previsto il 31.12.11.
L'Assessore non ha voluto equiparare il personale dirigenziale de-stabilizzato portandolo sullo stesso livello di chi lavora da anni come precario.
Infatti la Sentenza della Corte Costituzionale, ha semplicemente interrotto un percorso di stabilizzazione che avrebbe coinvolto nel tempo anche gli attuali precari (anche non dirigenziale), ed ha resi tutti precari, ponendoli sullo stesso piano.
Si è voluto premiare chi grazie alla celerità delle amministrazioni è stato stabilizzatato.
Domenico CIRASOLE
Al contrario l'assenza di chiarimenti del Direttore Generali della ASL BARI fa intuire che i medici ed infermieri precari saranno licenziati alla scadenza del contratto previsto il 31.12.11.
L'Assessore non ha voluto equiparare il personale dirigenziale de-stabilizzato portandolo sullo stesso livello di chi lavora da anni come precario.
Infatti la Sentenza della Corte Costituzionale, ha semplicemente interrotto un percorso di stabilizzazione che avrebbe coinvolto nel tempo anche gli attuali precari (anche non dirigenziale), ed ha resi tutti precari, ponendoli sullo stesso piano.
Si è voluto premiare chi grazie alla celerità delle amministrazioni è stato stabilizzatato.
Gli attuali precari in servizio da più di 36 mesi, non hanno mai firmato un contratto di
lavoro a tempo indeterminato, anzi hanno da sempre lavorato con contratti
semestrali, e per effetto della sentenza della Suprema Corte posseggono gli
stessi requisiti di legge (anzianità e ampia prova delle loro
capacità) degli attuali de-stabilizzati, inoltre per loro, come per i re-stabilizzati, i primi Tribunali riconoscono un
risarcimento pari a 20 mensilità.
Noi ci
auspicavamo che al fine d’evitare ingiustizie e disparità di trattamento tra
chi ha potuto usufruire di un canale privilegiato, e chi sta pagando sulla
propria pelle una lentezza burocratica e mala-gestio, della quale non può avere
ovviamente alcuna responsabilità, si possa trovare una soluzione per garantire
un inquadramento definitivo dei professionisti che hanno dato ampia prova delle
loro capacità nel corso degli anni, e chiudere una vicenda che si trascina da
troppo tempo.
Speriamo comunque che la
buona Politica sia ancora pronta a regalare Giustizia, nonostante il Natale sia
già trascorso, e voglia prorogare i contratti dei precari fino al
raggiungimento dei 36 mesi, oltre a richiamare dalle vecchie graduatorie il
personale rimasto a casa da mesi.
Domenico CIRASOLE
BARI, 25 DICEMBRE 2011- I 530 della Sanità pugliese sono (per ora) salvi. Per una procedura amministrativa di scavalco al decreto Tremonti che stoppò le stabilizzazioni, dall’anno che viene a favore di medici ed infermieri che in questi giorni hanno lavorato con la sicurezza di non riprendere “posto”, ritorna la normalità. Grazie all’Assessore Regionale alla Sanità TOMMASO FIORE difatti con una circolare si è potuto revocare l’annullamento delle stabilizzazioni a favore del reintegro sulle corsìe degli ospedali, previa conciliazione dinanzi alle direzioni Provinciali del Lavoro.La sanatoria dal sapore natalizio in verità non è stata un risultato immediato di azione per Fiore. Egli difatti ha potuto confermare (tramite circolare inviata ai manager ASL Puglia) la bella notizia solo a seguito diun confronto (difficile) con il neo ministro della salute RENATO BALDUZZI. L’intervento della Corte Costituzionale quindi in merito alla Legge Regionale 42/2010 per il momento non viene a compromettere nulla. Ma solo provvisoriamente. Di sicuro però tutto ciò che è avvenuto nelle aule di Giustizia del lavoro (vedi sentenze della Giudice Chirone per esempio) hanno dato atto che l’annullamento della propria contrattazione, non aveva ragione di esserci, con un conseguente “onere” di esborso per la Regione in vista dei risarcimenti . Ora, c’è da chiarire ancora un altro aspetto: --primo, che se la Consulta determina i contratti degli operatori della Sanità pugliese come “a tempo” allora le tredicesime saranno godute alla metà perchè il contratto non contempla come un indeteminato lo stesso lauto importo. --Secondo, che è fuori da ogni ragionevole opportunità politica continuare a stoppare le stabilizzazioni per poi, dopo pronuncia delle sentenze, tornare a riconoscere i diritti dei medici e esser nella costrizione di sborsar loro fiumi di euro come risarcimento.I sindacati che operano in questi settori (potremmo citare la FIALS come anche l’USPPI) sono felici di questa prima tranche di vittoria. Ma ciò che sta accadendo dietro le quinte ( domande di pensionamento a tamburo battente e precarietà su un settore che non può vivere di precarietà perché primario nei bisogni) fa presagire un pericolo di ingessatura che innervosirebbe il personale, influenzandone l’operosità e quindi la qualità delle prestazioni medico-infermieristiche.
Anna IngravalloFONTE:http://www.infooggi.it/articolo/sanita-puglia-medici-ed-infermieri-al-reintegro/22477/
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