Qualcuno scuota il popolo dell'astensione (35% degli aventi diritto al voto)!
L’Italia non può essere rappresentata
da sindaci scelti dalla metà dei cittadini più uno, di cui solo due terzi
hanno votato; è inaccettabile che poco più del 30% degli aventi diritto al voto
scelga per tutti.
In queste elezioni
amministrative, il popolo “sovrano” si allontana sempre più dalla “Privilegiata
Casta Politica Romana”; la casta ladra ha forse capito
la lezione che i cittadini hanno voluto dare ai professori.
I partiti che siedono a Roma,
nessuno escluso, hanno il dovere di ascoltare il 35% del popolo astensionista.
Il giovane popolo dell’antipartito
vuole mandare a casa professori e casta; se poco più del 65% ha votato, è solo grazie ai movimenti nascenti
(movimento 5 stelle) e alla moltitudine di liste civiche. La domanda sorge
spontanea: che fine hanno fatto e faranno i vecchi partiti “baluardi” della
nostra politica?
Cosicché quello del “non
voto” (astenuti, schede bianche e schede nulle) si è confermato il vero primo
partito.
L’astensionismo, però, non è forse
il modo migliore di protestare conto la casta, non il modo più efficace di
lottare per una classe; quella classe dell’uomo che lavora, in condizioni
precarie, con contratti precari, “schiavi” in uno stato dittatoriale.
Solo il voto è sinonimo di
democrazia !!
Ora tutto il popolo si
aspetta una presa di coscienza e di coraggio da parte della “casta” che li
porti a:
1.
tagliare i costi
della politica (privilegi, stipendi, pensioni, consulenze, finanziamenti, enti,
ecc.);
2.
restituire quanto
percepito indebitamente con i finanziamenti;
3.
modificare la
legge elettorale (doppio turno, proporzionale-plurinominale);
4.
tornare a casa e
consentire al popolo di recarsi alle urne per eleggere un nuovo governo. Un
governo che faccia le giuste scelte economiche e sociali: eliminare il precariato,
soprattutto nella Pubblica Amministrazione.
Domenico
CIRASOLE
ASCOLTATELO TUTTI!!
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