CONTINUANO A RAGGIRARE I PRECARI CON L'ARTICOLO 97 DELLA COSTITUZIONE.
I TEMPI DI UN CONCORSO INTERNO NON FARANNO MAI GIUSTIZIA!!!!!!!!!
LA COMUNITA' EUROPEA IMPONE LA SANZIONE DELLA TRASFORMAZIONE DEL CONTRATTO RENDENDOLO STABILE DOPO 36 MESI DI PRECARIATO.
CIO' E' VERITA' PER IL PRIVATO MA NON PER IL PUBBLICO.
LA CORTE VIETA D'APPLICARE QUESTA TRASFORMAZIONE ALLE AZIENDE PUBBLICHE , AI TRIBUNALI, REGIONI, MA NON AL PARLAMENTO E AL GOVERNO.
CI SFRUTTANO PER ANNI DA PRECARI NEGLI OSPEDALI, MA QUANDO DOVREMMO AVERE CERTEZZE DI VITA NON RISULTIAMO PIU' IDONEI.
COMPARE SOLO ALLORA L'OBBLIGO DI ALTRO, ULTERIORE E INDISPENSABILE CONCORSO E GRADUATORIA DA VINCERE E FAR SCORRERE.
ALLE MIE SPALLE HO MOLTEPLICI AVVISI PUBBLICI E PROROGHE, LAVORO DA ANNI CON LA STESSA AZIENDA MA NON SONO IDONEO AL POSTO FISSO.
LA CORTE OGGI NON PUO' DIRMI CHE DEVO ESSERE ULTERIORMENTE SELEZIONATO, VALUTATO, PROVATO, UMILIATO (CON GRADUATORIE CHE NON APPREZZANO L'AMORE E LA PASSIONE IN OSPEDALI NON SEMPRE PERFETTI) PRIMA DI LAVORARE CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO.
TUTTO CIO' A CHI GIOVA??
COME DISSE TOTO'.......MI FACCIA IL PIACERE!!!!!!
SIGNORI POLITICI E GIUDICI, QUESTA NON E' GIUSTIZIA!!
DOMENICO CIRASOLE
Stabilizzare i precari senza concorso?
Per i giudici è incostituzionale
24/02/2012 di Michele Spanu
http://www.sassarinotizie.com/articolo-9477-stabilizzare_i_precari_senza_concorso_per_i_giudici_e_incostituzionale.aspx
SASSARI. Niente da fare. Per lavorare nella Regione Sardegna è necessario un concorso pubblico. I giudici della Corte Costituzionale lo ripetono ancora una volta a chiare lettere, bocciando l'art. 7 della finanziaria del 2011 (la legge regionale 1 del 19 gennaio 2011) che stabiliva il programma per le assunzioni da parte degli enti locali del personale precario della Regione mediante una "specifica selezione concorsuale" riservata ai lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale stessa. Secondo la Consulta (che ha così dato ragione alla presidenza del Consiglio) nel testo è presente una chiara "illegittimità riscontrabile anche a causa della violazione dell'art. 97 della Costituzione". Il quale, come è noto, impone che il reclutamento delle provvista di personale debba avvenire sempre e comunque attraverso il concorso pubblico. Un altro passaggio bocciato dalla Consulta è quello che prevedeva l'avanzamento da categoria C a dirigenti per i dipendenti della Regione in possesso di laurea. Anche in questo caso la progressione è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale in quanto manca il concorso. La Consulta ha rilevato, in queste disposizioni cassate, un eccesso di competenza da parte della Regione su materie esclusive dello Stato. Mentre secondo la giunta Cappellacci, e in particolare l'assessore La Spisa, la sentenza non tiene conto del fatto che la Sardegna in quanto regione autonoma gode di una competenza esclusiva in fatto di personale.
Il terzo punto ad essere stato bocciato è l'articolo 3 della legge 1 del 2011 che prevedeva, "al fine di ridurre le diseconomie presenti nei Comuni montani della Sardegna, per le imprese aventi sede legale e unità operativa in uno di tali Comuni, la concessione di un contributo, nella forma del credito di imposta, quantificato nella misura del 20% di quanto pagato nel corso dell'anno 2011 a titolo di imposta sui redditi, ovvero di Irap, sino ad un importo massimo di 10 mila euro per ciascun beneficiario". Contro la finanziaria del 2011 era stato presentato un ricorso da parte del presidente del Consiglio. Il 13 dicembre si è svolta l'udienza pubblica e il 15 febbraio è arrivata, puntale, la sentenza, depositata ieri.
I TEMPI DI UN CONCORSO INTERNO NON FARANNO MAI GIUSTIZIA!!!!!!!!!
LA COMUNITA' EUROPEA IMPONE LA SANZIONE DELLA TRASFORMAZIONE DEL CONTRATTO RENDENDOLO STABILE DOPO 36 MESI DI PRECARIATO.
CIO' E' VERITA' PER IL PRIVATO MA NON PER IL PUBBLICO.
LA CORTE VIETA D'APPLICARE QUESTA TRASFORMAZIONE ALLE AZIENDE PUBBLICHE , AI TRIBUNALI, REGIONI, MA NON AL PARLAMENTO E AL GOVERNO.
CI SFRUTTANO PER ANNI DA PRECARI NEGLI OSPEDALI, MA QUANDO DOVREMMO AVERE CERTEZZE DI VITA NON RISULTIAMO PIU' IDONEI.
COMPARE SOLO ALLORA L'OBBLIGO DI ALTRO, ULTERIORE E INDISPENSABILE CONCORSO E GRADUATORIA DA VINCERE E FAR SCORRERE.
ALLE MIE SPALLE HO MOLTEPLICI AVVISI PUBBLICI E PROROGHE, LAVORO DA ANNI CON LA STESSA AZIENDA MA NON SONO IDONEO AL POSTO FISSO.
LA CORTE OGGI NON PUO' DIRMI CHE DEVO ESSERE ULTERIORMENTE SELEZIONATO, VALUTATO, PROVATO, UMILIATO (CON GRADUATORIE CHE NON APPREZZANO L'AMORE E LA PASSIONE IN OSPEDALI NON SEMPRE PERFETTI) PRIMA DI LAVORARE CON CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO.
TUTTO CIO' A CHI GIOVA??
COME DISSE TOTO'.......MI FACCIA IL PIACERE!!!!!!
SIGNORI POLITICI E GIUDICI, QUESTA NON E' GIUSTIZIA!!
DOMENICO CIRASOLE
Stabilizzare i precari senza concorso?
Per i giudici è incostituzionale
24/02/2012 di Michele Spanu
http://www.sassarinotizie.com/articolo-9477-stabilizzare_i_precari_senza_concorso_per_i_giudici_e_incostituzionale.aspx
SASSARI. Niente da fare. Per lavorare nella Regione Sardegna è necessario un concorso pubblico. I giudici della Corte Costituzionale lo ripetono ancora una volta a chiare lettere, bocciando l'art. 7 della finanziaria del 2011 (la legge regionale 1 del 19 gennaio 2011) che stabiliva il programma per le assunzioni da parte degli enti locali del personale precario della Regione mediante una "specifica selezione concorsuale" riservata ai lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale stessa. Secondo la Consulta (che ha così dato ragione alla presidenza del Consiglio) nel testo è presente una chiara "illegittimità riscontrabile anche a causa della violazione dell'art. 97 della Costituzione". Il quale, come è noto, impone che il reclutamento delle provvista di personale debba avvenire sempre e comunque attraverso il concorso pubblico. Un altro passaggio bocciato dalla Consulta è quello che prevedeva l'avanzamento da categoria C a dirigenti per i dipendenti della Regione in possesso di laurea. Anche in questo caso la progressione è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale in quanto manca il concorso. La Consulta ha rilevato, in queste disposizioni cassate, un eccesso di competenza da parte della Regione su materie esclusive dello Stato. Mentre secondo la giunta Cappellacci, e in particolare l'assessore La Spisa, la sentenza non tiene conto del fatto che la Sardegna in quanto regione autonoma gode di una competenza esclusiva in fatto di personale.
Il terzo punto ad essere stato bocciato è l'articolo 3 della legge 1 del 2011 che prevedeva, "al fine di ridurre le diseconomie presenti nei Comuni montani della Sardegna, per le imprese aventi sede legale e unità operativa in uno di tali Comuni, la concessione di un contributo, nella forma del credito di imposta, quantificato nella misura del 20% di quanto pagato nel corso dell'anno 2011 a titolo di imposta sui redditi, ovvero di Irap, sino ad un importo massimo di 10 mila euro per ciascun beneficiario". Contro la finanziaria del 2011 era stato presentato un ricorso da parte del presidente del Consiglio. Il 13 dicembre si è svolta l'udienza pubblica e il 15 febbraio è arrivata, puntale, la sentenza, depositata ieri.
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