Time: "Puo' quest'uomo salvare l'Europa?"
Mario, il lavoro che stai facendo è eccezionale". Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha accolto il premier Mario Monti a Washington sottolineando tutti gli sforzi compiuti dall'Italia in questi ultimi mesi per uscire dalla crisi.
«CREDO che gli Usa siano un buon modello per l’Europa», dice Monti nella conferenza stampa all’ambasciata italiana, successiva all’incontro alla Casa Bianca. «È un mercato che funziona bene — sottolinea il premier —, gli Usa sono l’esempio vivente di quello che un mercato può fornire in termini di crescita». Quindi il riferimento, implicito ma immediato, alle cose di casa nostra, ovvero la difficile trattativa sulla riforma del lavoro: «negli Usa c’è una maggiore flessibilità del mercato».
Noi del Movimento la nuova resistenza venticinque aprile duemilaundici, riteniamo invece che l’Italia era il paese con la normativa più adeguata alla tutela dell’uomo che lavora, libero da condizionamenti.
Il modello americano non funziona perché molto flessibile e mutabile alle prime crisi finanziarie che diventano reali e intaccano l’economia in poco tempo; non tutela le giovani, così come le vecchie generazioni; non tutela i meno abbienti e privi di cultura; non supporta l’uomo e la donna nel momento della malattia e della gravidanza.
Maggiore flessibilità crea maggiore insicurezza nella vita degli uomini, dei consumi e nei mercati.
Monti e Obama devono scalare il muro della flessibilità per arrivare alla cima del lavoro stabile per tutti così come era in Italia.
Noi italiani siamo fieri del lavoro fatto dai nostri padri della repubblica e del sindacato.
Da tempo stiamo imitando l’America e da tempo siamo in crisi per le liberalizzazioni, privatizzazioni, pensioni, lavoro.
L’Italia deve esportare nel mondo il ritratto del lavoratore protetto e tutelato e smetterla d’importare modelli devastanti.
Oggi nella PA, un laureato guadagna in media 836 euro al mese.
Scuola, Sanità, amministrazioni regionali, enti locali e statali; questi i settori caratterizzati da una più elevata concentrazione di precariato. Sono circa il 34 per cento del totale dei lavoratori precari in Italia, che non solo popolano anche la Pubblica Amministrazione ma, stando ai dati resi noti dalla Cgia di Mestre, rappresentano una fetta importante del pubblico impiego.
Solo nella Pubblica Amministrazione, inoltre, i lavoratori precari sono circa 119 mila, ai quali si aggiungono gli oltre 514 mila impiegati nella scuola e nella Sanità.
Su un totale di oltre 3.315.000 lavoratori senza un contratto di lavoro stabile.
Tra il 2008 e il 2010, settore della conoscenza escluso, sono state "licenziati in tronco quasi 30.000 precarie e precari della pubblica amministrazione.
Persi 11.356 tempi determinati, 16.235 collaboratori questi numeri non comprendono il taglio del 50% delle spese per il personale precario previsto dal Governo Berlusconi, che deve ancora produrre i suoi effetti con oltre 70mila licenziamenti.
Monti come Prodi deve stabilizzare i precari storici della P.A., eliminare i contratti atipici e la flessibilita sporca, tutelare il lavoratore come già impone l'Europa con la direttiva 1999/70/CE del 28 giugno 1999; ciò aumenterà i consumi, le assunzioni, e il Pil.
Domenico Cirasole
Mario, il lavoro che stai facendo è eccezionale". Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha accolto il premier Mario Monti a Washington sottolineando tutti gli sforzi compiuti dall'Italia in questi ultimi mesi per uscire dalla crisi.
«CREDO che gli Usa siano un buon modello per l’Europa», dice Monti nella conferenza stampa all’ambasciata italiana, successiva all’incontro alla Casa Bianca. «È un mercato che funziona bene — sottolinea il premier —, gli Usa sono l’esempio vivente di quello che un mercato può fornire in termini di crescita». Quindi il riferimento, implicito ma immediato, alle cose di casa nostra, ovvero la difficile trattativa sulla riforma del lavoro: «negli Usa c’è una maggiore flessibilità del mercato».
Noi del Movimento la nuova resistenza venticinque aprile duemilaundici, riteniamo invece che l’Italia era il paese con la normativa più adeguata alla tutela dell’uomo che lavora, libero da condizionamenti.
Il modello americano non funziona perché molto flessibile e mutabile alle prime crisi finanziarie che diventano reali e intaccano l’economia in poco tempo; non tutela le giovani, così come le vecchie generazioni; non tutela i meno abbienti e privi di cultura; non supporta l’uomo e la donna nel momento della malattia e della gravidanza.
Maggiore flessibilità crea maggiore insicurezza nella vita degli uomini, dei consumi e nei mercati.
Monti e Obama devono scalare il muro della flessibilità per arrivare alla cima del lavoro stabile per tutti così come era in Italia.
Noi italiani siamo fieri del lavoro fatto dai nostri padri della repubblica e del sindacato.
Da tempo stiamo imitando l’America e da tempo siamo in crisi per le liberalizzazioni, privatizzazioni, pensioni, lavoro.
L’Italia deve esportare nel mondo il ritratto del lavoratore protetto e tutelato e smetterla d’importare modelli devastanti.
Oggi nella PA, un laureato guadagna in media 836 euro al mese.
Scuola, Sanità, amministrazioni regionali, enti locali e statali; questi i settori caratterizzati da una più elevata concentrazione di precariato. Sono circa il 34 per cento del totale dei lavoratori precari in Italia, che non solo popolano anche la Pubblica Amministrazione ma, stando ai dati resi noti dalla Cgia di Mestre, rappresentano una fetta importante del pubblico impiego.
Solo nella Pubblica Amministrazione, inoltre, i lavoratori precari sono circa 119 mila, ai quali si aggiungono gli oltre 514 mila impiegati nella scuola e nella Sanità.
Su un totale di oltre 3.315.000 lavoratori senza un contratto di lavoro stabile.
Tra il 2008 e il 2010, settore della conoscenza escluso, sono state "licenziati in tronco quasi 30.000 precarie e precari della pubblica amministrazione.
Persi 11.356 tempi determinati, 16.235 collaboratori questi numeri non comprendono il taglio del 50% delle spese per il personale precario previsto dal Governo Berlusconi, che deve ancora produrre i suoi effetti con oltre 70mila licenziamenti.
Monti come Prodi deve stabilizzare i precari storici della P.A., eliminare i contratti atipici e la flessibilita sporca, tutelare il lavoratore come già impone l'Europa con la direttiva 1999/70/CE del 28 giugno 1999; ciò aumenterà i consumi, le assunzioni, e il Pil.
Domenico Cirasole
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