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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

venerdì 20 gennaio 2012

Dov'è Il Presidente Giorgio Napolitano mentre il Governo Monti calpesta i diritti dei precari dando vita al collegato al lavoro ? E' impossibile fare ricorso e far valere i diritti dei sfruttati dalla P.A. !


Precari sfruttati: impossibille fare ricorso contro le aziende. Politica (PD, PDL, IDV, UDC, FLI, TERZO POLO) e sindacati ( CGIL, CISL, UGL. UIL, USB, COBAS, USI ) tutti silenziosamente concordi nel ridare vigolre al Collegato Lavoro ( Legge 183 approvata il 24 novembre 2010 )


Ad oggi risulta assente l'equità del Governo Monti, del Ministro Fornero, del Ministro Patroni Griffi, e del Ministro Balduzzi, tutti complici nel punire i precari italiani, in particolar modo quelli della Sanità Pubblica.
Domenico Cirasole
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Riforma Lavoro: per precari quasi impossibile fare causa alle aziende
di: Lorenzo Galeazzi e Federico Mello Pubblicato il 20 gennaio 2012| Ora 10:05
FONTE:

           

Roma - La proroga è scaduta lo scorso 31 dicembre e ora per i precari sono guai seri. Sì, perché nel disinteresse dei partiti e nel silenzio dei giornali, è tornato in vigore il Collegato Lavoro, la normativa che renderà la vita impossibile ai lavoratori atipici che vorranno impugnare il proprio contratto davanti a un giudice. E’ la Legge 183 approvata il 24 novembre 2010 e poi, dopo un’ondata di polemiche, sospesa fino al 31 dicembre 2011. E il ministro Elsa Fornero, impegnata nella riforma del mercato del lavoro che porta il suo nome, non ha nessuna intenzione di mettere mano al testo prima varato, poi messo nel congelatore dal precedente governo.

E ora torna tutto come prima: il lavoratore atipico che deciderà di fare causa al suo datore di lavoro (il caso più comune è quello in cui dietro un contratto precario si nasconde un rapporto di lavoro dipendente a tutti gli effetti) avrà tempo massimo 60 giorni, dopodiché non potrà più rivendicare nessun diritto. Tradotto in parole povere significa che chi è stato licenziato o ha terminato la collaborazione prima di capodanno, se ritiene che le condizioni di lavoro non fossero corrette, potrà andare da un avvocato entro e non oltre il primo marzo.

Il problema è il limbo temporale che scorre fra un contratto scaduto e un altro forse in arrivo può essere ben superiore ai due mesi. Anzi, un datore di lavoro può far trascorrere i famosi 60 giorni con la promessa del rinnovo e al 61esimo rimangiarsi la parola. A quel punto per il precario non c’è più niente da fare.

Ma le insidie non finiscono qui. C’è un’ulteriore trappola per i "contrattisti multipli", quei precari che hanno sottoscritto più di un contratto con la stessa azienda. Se un lavoratore ha firmato per esempio cinque collaborazioni con lo stesso datore in un anno, potrà impugnare (sempre entro e non oltre i famosi 60 giorni) davanti a un giudice solo l’ultimo rapporto di lavoro. Il risultato? Molte meno possibilità di vincere: se la causa riguarda un solo contratto di due mesi e non tutti quelli firmati, l’azienda avrà gioco facile a dimostrare la "temporaneità" dell’impiego.

C’è anche un’ultima fregatura legata al termine-capestro dei 60 giorni: il licenziamento orale. Prima dell’entrata in vigore del Collegato lavoro, il padrone era obbligato a comunicare la cessazione del rapporto in forma scritta, quindi con una lettera e una data precisa. Ora l’azienda potrà bloccare il processo semplicemente trovando dei testimoni disposti a dichiarare il falso: che il licenziamento (orale) c’è stato prima della data indicata dal lavoratore.

Nel caso il precario, districandosi fra le mille insidie, riesca a vincere la propria causa di lavoro non si aspetti che il datore gli riconosca il "mancato guadagno". Prima di questa legge le aziende quando perdevano in tribunale erano obbligate a corrispondere al lavoratore tutti gli stipendi in cui era rimasto a casa. Ora non sarà più così: l’indennità per l’ex dipendente andrà da un minimo di 2,5 a un massimo di 12 mensilità. Peccato che in una causa di lavoro da quando un avvocato deposita il ricorso alla prima udienza passano quasi sempre due anni. Poi c’è il processo che può durare anni. E se per tutto quel tempo il lavoratore rimane a casa? Fatti suoi, il massimo a cui può ambire sono 12 mesi di rimborso.

La riforma Fornero prevede un contratto unico al posto dello spezzatino imposto dalla Legge 30 (la Riforma Biagi) del 2003. Potrebbe essere un primo passo per tutelare i lavoratori atipici? E’ ancora tutto da vedere. Ma certamente gli strascichi di 15 anni di politiche della precarietà (dal Pacchetto Treu del 1997) peseranno ancora a lungo sulla vita di milioni di cittadini. Soprattutto ora che, grazie al Collegato Lavoro, in tribunale sarà ancora più difficile fare valere i propri diritti.




http://www.wallstreetitalia.com/article/1307582/riforma-lavoro-per-precari-quasi-impossibile-fare-causa-alle-aziende.aspx


http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/20/torna-collegato-lavoro-precari-sara-quasi-impossibile-fare-causa-alle-aziende/185032/


http://www.nuovaresistenza.org/2012/01/20/torna-il-collegato-lavoro-per-i-precari-sara-quasi-impossibile-fare-causa-alle-aziende-lorenzo-galeazzi-e-federico-mello-il-fatto-quotidiano/




http://www.orientativamenteno.com/2012/01/torna-il-collegato-lavoro-per-i-precari.html




Questo il governo dell'equità.
Presidente del Consiglio
    Mario Monti
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
    Antonio Catricalà (segretario del Consiglio dei Ministri)
    Giampaolo D'Andrea (Rapporti con il Parlamento)
    Antonio Malaschini (Rapporti con il Parlamento)
    Carlo Malinconico (Editoria) (dimissionario dal 10 gennaio 2012)
    Paolo Peluffo (Informazione e Comunicazione)




Ministri senza portafoglio








Affari europei
    Ministro: Enzo Moavero Milanesi
Affari regionali, turismo e sport
    Ministro: Piero Gnudi
Coesione territoriale
    Ministro: Fabrizio Barca
Rapporti con il Parlamento
    Ministro: Piero Giarda
Cooperazione internazionale e l’integrazione
    Ministro: Andrea Riccardi
Pubblica amministrazione e per la semplificazione
    Ministro: Filippo Patroni Griffi




Ministri con portafoglio




Affari Esteri
    Ministro: Giuliomaria Terzi di Sant'Agata
    Sottosegretario: Marta Dassù, Staffan de Mistura
Interno
    Ministro: Anna Maria Cancellieri
    Sottosegretario: Carlo De Stefano, Giovanni Ferrara, Saverio Ruperto
Giustizia
    Ministro: Paola Severino Di Benedetto
    Sottosegretario: Salvatore Mazzamuto, Andrea Zoppini
Difesa
    Ministro: Giampaolo Di Paola
    Sottosegretario: Filippo Milone, Gianluigi Magri
Economia e Finanze
    Ministro: Mario Monti
    Vice Ministro: Vittorio Grilli
    Sottosegretario: Vieri Ceriani, Gianfranco Polillo
Sviluppo Economico e Infrastrutture e Trasporti
    Ministro: Corrado Passera
    Vice Ministro: Mario Ciaccia (Infrastrutture e Trasporti)
    Sottosegretario: Guido Improta (Infrastrutture e Trasporti)
    Sottosegretario: Claudio De Vincenti, Massimo Vari (Sviluppo Economico)
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali
    Ministro: Mario Catania
    Sottosegretario: Franco Braga
Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare
    Ministro: Corrado Clini
    Sottosegretario: Tullio Fanelli
Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità
    Ministro: Elsa Fornero
    Vice Ministro: Michel Martone
    Sottosegretario: Cecilia Guerra
Istruzione, Università e Ricerca
    Ministro: Francesco Profumo
    Sottosegretario: Elena Ugolini, Marco Rossi Doria
Beni e Attività Culturali
    Ministro: Lorenzo Ornaghi
    Sottosegretario: Roberto Cecchi 
Salute
    Ministro: Renato Balduzzi
    Sottosegretario: Adelfio Elio Cardinale

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