19 GENNAIO 2012: INCONTRO TRA SINDACATI (CGIL, CISL, UGL,
UIL) E MINISTRO FUNZIONE PUBBLICA PATRONI GRIFFI.
Il Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi
del Governo Monti congela i precari vietando la stabilizzazione.
Il prossimo 19 gennaio il Ministro Patroni Griffi,
incontrerà i sindacati della funzione
pubblica (UILPA, CGIL , UIL FPL, FIALS, CISL, UGL, CISAL, COBAS, COISP, RDB,
GILDA, ISA, LIBERSIND, FAS, AUPI ,
CIMO-ASMD , DIREL, DIRER, DIRPUBBLICA , SAUR, SICUS , SIDAS , SNIAS, SINAFO).
Il ministro Patroni Griffi non riconosce il diritto dei
precari a essere stabilizzati, crea una disparità e discriminazione tra
dipendenti pubblici e privati, disattende la direttiva Europea che sanziona lo
sfruttamento del lavoro precario.
Il Governo del Ministro Mario Monti ha congelato i diritti
dei quarantenni precari che da anni lavorano nella sanità pubblica e nella
pubblica amministrazione tutta.
Anche dopo l'era Brunetta, i precari pubblici continuano a
pagare più di altri la crisi, causata dalla casta politica e dalle banche che
hanno scaricato sui cittadini le grosse bancarotte mondiali del secolo.
Il primo grande capitolo che il Governo Monti doveva
affrontare riguardava i 240 mila precari della P.A. ormai over quaranta.
Si continua, invece, a sanzionare i precari del pubblico
impiego esclusi dalle stabilizzazioni e dai concorsi inesistenti (negli ultimi
dieci anni) che dopo anni di precariato restano a casa senza lavoro, sorpassati
da una nuova generazione.
E’ incomprensibile che loro continuino a essere penalizzati;
sfruttati dal governo Berlusconi, Ministro Brunetta, e Ministro Tremonti che
hanno creato il blocco del turn over.
Il Ministro Monti deve puntare l’attenzione sulla
stabilizzazione dei precari della P.A. sfruttati per oltre 36 mesi di proroga
in proroga, distogliendo l’attenzione dall'Europa, che ordina solo tagli alla
spesa pubblica.
Le nuove assunzioni attraverso i concorsi pubblici che
prevedono una mini moratoria per i giovani, penalizzano i precari storici della
P.A. e sono contrarie al senso di equità di cui il nostro paese necessita.
La proposta avanzata dal ministro Patroni Griffi consente
forme di reclutamento miste con il 50% assunto con i nuovi concorsi e pescando
il restante dalle graduatorie preesistenti; ciò penalizza chi con grandi
difficoltà ha reso viva ed efficiente la P.A.,
dandogli un volto e una voce e occupando posti vacanti da anni per
effetto dei pensionamenti.
Questa proposta contrasta con il diritto di precedenza
riconosciuto ai precari assunti a tempo determinato per almeno sei mesi entro
un anno dal concorso.
Mentre il Ministro tratta con i sindacati, molti tribunali
riconoscono il torto subito dai precari della P.A. e condannano le aziende
pubbliche, specie quelle della sanità a risarcire la precarietà in alternativa
alla stabilizzazione.
La Nuova resistenza crede che si debba procedere per gradi,
iniziando da chi appunto vanta un diritto, cioè quello di ricoprire i posti
vacanti occupati da anni ovvero sorge l’esigenza d’iniziare proprio dai precari
storici.
I governi precedenti hanno costretto molti infermieri a
vivere appesi a un filo ogni anno, in ospedali sotto organico.
Ora basta, occorre stabilizzare il personale precario
storico non dirigenziale!!
Gli attuali storici infermieri precari grazie all'anzianità
hanno dato ampia prova delle loro capacità, e i primi Tribunali riconoscono
loro un risarcimento pari a 20 mensilità.
Trattasi di migliaia d’infermieri precari con più di 36 mesi
di lavoro.
La P.A. continua a sfruttare precari non per circostanze
sopravvenute ma per una carenza cronica del personale, per ragioni inespresse e
inesistenti.
Questa reiterata volontà se fosse attuata da un imprenditore
privato sarebbe sanzionata con la conversione del rapporto di lavoro da tempo
determinato a tempo indeterminato, secondo quanto imposto dalla Comunità
Europea 1999/70 CE e recepito nella 368/01.
Quindi, se il lavoratore fosse stato dipendente di
un’azienda sanitaria privata, le conseguenze di una simile violazione sarebbero
state ovvie ovvero la conversione automatica del contratto a tempo
indeterminato.
Le stesse esigenze strutturali per nulla provvisorie della
Pubblica Amministrazione, da sempre considerata immune dal subire la
conversione del contratto, sono sanificate dall'art. 97 della Costituzione, che
prevede come fattore ostativo la regola del concorso.
Ma la regola concorsuale non è ineludibile, infatti
l'articolo 97 della Costituzione già contempla la possibilità che possa essere
derogata con legge, e non essendo collocato nel novero dei principi
fondamentali della carta cede al diritto interno e al diritto comunitario
incompatibile o in contrasto.
Se ciò è vero, l'articolo 97 quale principio debole, cede il
passo al principio forte della direttiva europea 1999/70 CE e al sistema
generale dei profili sanzionatori dettati dalla 368/01 che prevedono appunto la
trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Ciò nonostante il principio della concorsualità è superato
dall'art. 36 del D.lgs 165/2001 che prevede procedure di reclutamento ( titoli,
curriculum, esperienza lavorativa nella stessa P.A.) anche per le assunzioni a
termine nella Pubblica Amministrazione.
Quindi l'articolo 97 della Costituzione non rappresenta un
ostacolo alla conversione del rapporto di lavoro, quando vi è stata una
selezione ad evidenza pubblica superata dal lavoratore precario prima di essere
assunto a termine.
Vi è solo una volontà anche del Governo Monti di continuare
sulla scia dei governi precedenti senza alcuna discontinuità.
Il Primo Ministro Mario Monti e il Ministro della Funzione
Pubblica Filippo Patroni Griffi,
contribuiscono a discriminare i lavoratori a termine, concedendo la
reiterazione dei contratti a termine nella P.A. annullando la regola che solo
eccezionalmente il lavoro è a tempo determinato.
Il Governo Monti così facendo da ampia prova di voler
ascoltare, e obbedire alle regole imposte dall'Europa solo quando vi è da
sanzionare il lavoro dipendente e salassare i cittadini italiani,
dimenticandosi di riconoscere valore e quindi applicare le norme europee che
salvano il lavoratore precario della P.A. cosi come imposto dall'art. 111 della
Costituzione.
Domenico CIRASOLE
Presidente del
Movimento
"La nuova resistenza 25 aprile 2011"
Nessun commento:
Posta un commento