Salto generazionale
nella P.A.
Precariato nella Pubblica
Amministrazione: Il ministro Patroni Griffi non riconosce il diritto dei precari
ad essere stabilizzati. Discriminazione tra dipendenti pubblici e privati. Disattesa la direttiva Europea che sanziona lo sfruttamento del lavoro precario.
Dopo l'era Brunetta, potrebbe oggi aprirsi una nuova fase di
dialogo visto che i precari pubblici pagano più di altri la questione.
Il primo grande capitolo da affrontare riguarda i 240 mila precari
della P.A..
Noi non condividiamo l'idea che servano in fretta nuovi concorsi che
diano spazio ai soli giovani.
E’ ineccepibile sanzionare i precari del pubblico impiego esclusi
da qualsivoglia stabilizzazione e concorso, che dopo anni di precariato e già
quarantenni rischiano di restare a casa senza lavoro, sorpassati da una nuova
generazione.
E’ incomprensibile che continuino ad essere penalizzati i precari
non più giovani, sfruttati dal governo Berlusconi e strozzati dal Ministro
Brunetta.
L’auspicio è che nel prossimo incontro fissato per il prossimo 19
gennaio, il Ministro voglia puntuale l’attenzione sulla stabilizzazione dei
precari sfruttati nella P.A. per oltre 36 mesi di proroga in proroga,
distogliendo l’attenzione dalla bella vista sul Colosseo concessagli dall’appartamento
regalato dall’Inps.
Le nuove assunzioni attraverso i concorsi pubblici che prevedano una
‘mini moratoria’ per poter assumere i giovani penalizzando i precari storici
della P.A. in attesa di nuove prove è una scelta scellerata.
La proposta di consentire forme di reclutamento ‘miste’ con il 50%
che verrebbe assunto con i nuovi concorsi, ‘pescando’ il restante dalle
graduatorie preesistenti, completa l'intenzione di penalizzare chi con grandi difficoltà
ha reso viva ed efficiente la P.A..
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