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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

martedì 31 gennaio 2012

Precari storici della Pubblica Amministrazione: Fornero e Monti avviino rapidamente la stabilizzazione del lavoro.


Il Governo Monti su spinta del Presidente Napolitano, voglia affrontare la questione dei quarantenni precari della sanità pubblica (Puglia), che ormai non possono vedere tutelati i propri diritti innanzi i Tribunali a causa del collegato al lavoro.
Il Governo Monti ha voluto:
1. disapplicare  in Italia una normativa europea che vietava lo sfruttamento dei precari per più di tre anni e per più di tre proroghe;
2.  impedire il ricorso per vizi nei molteplici incarichi dei precari;
3. ridurre il risarcimento che i precari storici della P.A. potevano avanzare in sostituzione della trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato (STABILIZZAZIONE);
4. bloccare i concorsi  (blocco del turn-over);
5. congelare il diritto di precedenza nei concorsi che certamente non saranno indetti entro l’anno.
La giurisprudenza e la dottrina, in assenza di un'adeguata Legislazione, continuano ad affermare il principio del concorso per l'accesso alla P.A., disattendendo la Direttiva Europea.
A parere di chi scrive l'articolo 97 della Costituzione è un principio debole superato dalle norme Europee, come affermato dall'art. 111 della Costituzione.
La Nuova resistenza crede che si debba procedere per gradi, iniziando da chi appunto vanta un diritto, cioè quello di ricoprire i posti vacanti occupati da anni.
Sorge così l’esigenza d’iniziare proprio dai precari storici STABILIZZANDOLI, eliminando qualsivoglia ingiustizia che loro hanno dovuto sopportare a causa dei Governi precedenti.
Questi hanno costretto molti infermieri a vivere appesi a un filo per anni, in ospedali sotto organico.
Noi diciamo “ORA BASTA”, occorre stabilizzare il personale precario storico non dirigenziale, ANCHE SE DIMENTICATO DAI SINDACATI!!
Gli attuali storici infermieri precari grazie all'anzianità hanno dato ampia prova delle loro capacità.
La P.A. continua a sfruttare precari non per circostanze sopravvenute, ma per una carenza cronica del personale, per ragioni inespresse e inesistenti.
Questa reiterata volontà se fosse attuata da un imprenditore privato sarebbe sanzionata con la conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, secondo quanto imposto dalla Comunità Europea 1999/70 CE e recepito nella 368/01.
Quindi, se il lavoratore fosse stato dipendente di un’azienda sanitaria privata, le conseguenze di una simile violazione sarebbero state ovvie: la conversione automatica del contratto a tempo indeterminato.
Le stesse esigenze strutturali per nulla provvisorie della Pubblica Amministrazione, da sempre considerata immune dal subire la conversione del contratto, sono sanificate dall'art. 97 della Costituzione, che prevede come fattore ostativo la regola del concorso.
Ma la regola concorsuale non è ineludibile, infatti l'articolo 97 della Costituzione già contempla la possibilità che possa essere derogata con legge, e non essendo collocato nel novero dei principi fondamentali della carta cede al diritto interno e al diritto comunitario incompatibile o in contrasto.
Se ciò è vero, l'articolo 97 quale principio debole, cede il passo al principio forte della direttiva europea 1999/70 CE e al sistema generale dei profili sanzionatori dettati dalla 368/01 che prevedono appunto la trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Ciò nonostante il principio della concorsualità è superato dall'art. 36 del D.lgs 165/2001 che prevede procedure di reclutamento ( titoli, curriculum, esperienza lavorativa nella stessa P.A.) anche per le assunzioni a termine nella Pubblica Amministrazione.
Quindi l'articolo 97 della Costituzione non rappresenta un ostacolo alla conversione del rapporto di lavoro, quando vi è stata una selezione ad evidenza pubblica superata dal lavoratore precario prima di essere assunto a termine.
Vi è solo una volontà anche del Governo Monti di continuare sulla scia dei governi precedenti senza alcuna discontinuità.
Il governo Monti contribuisce a discriminare i lavoratori a termine della P.A. non procedendo alla loro stabilizzazione, ma anzi mandandoli a casa a seguito degli ulteriori tagli.
Il Governo Monti così facendo da ampia prova di voler ascoltare, e obbedire alle regole imposte dall'Europa solo quando vi è da sanzionare il lavoro dipendente e salassare i cittadini italiani, dimenticandosi di riconoscere valore ai chi lavora da anni negli ospedali.
Noi crediamo che l’Italia deve applicare le norme europee che salvano il lavoratore precario anche nella P.A. cosi come imposto dall'art. 111 della Costituzione.
Concludendo, vietare le manifestazioni, approvare nuove norme che limitano il risarcimento del danno, eliminare diritti, raggirare norme e direttive europee e penalizzare i più deboli della società, crediamo non sia la strada migliore che un Governo Equo debba percorrere.
ATTENDIAMO UN ATTO DI FORZA E DI CORAGGIO DEL GOVERNO.
ATTENDIAMO LA NOSTRA STABILIZZAZIONE.
Domenico CIRASOLE     
Presidente  del Movimento
"La nuova resistenza 25 aprile 2011"

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