Oggi 22 marzo 2012 quasi un anno dopo la fondazione del
movimento “LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011”, nulla è cambiato sul versante
della lotta al precariato.
L'ITALIA convive ancora con il cancro del lavoro precario.
L'ITALIA convive ancora con il cancro del lavoro precario.
La casta politica persiste con riforme di flessibilità in
entrata e in uscita.
Il nuovo governo Monti, al pari del governo Berlusconi,
sorretto da una strana maggioranza, continua a flagellare i deboli dell’Italia.
Oggi a mio parere l’Italia è in coma, al pari del piccolo
Flavio, di appena sei mesi, che ha lasciato questo mondo.
Questo piccolo uomo, inconsapevolmente è nato con una malattia
rarissima, l’atrofia muscolare spinale (SMA).
Questa è una malattia delle cellule nervose, del midollo
spinale, da cui partono i nervi diretti ai muscoli; è una malattia autosomica
recessiva, ovvero si manifesta solo se entrambi i genitori sono portatori del
gene responsabile della malattia.
Flavio oggi è morto, ma forse per lui è stata la scelta
migliore.
Tutti hanno deciso che non avesse senso accanirsi senza
aspettativa di vita.
A mio parere l’Italia ha la stessa malattia genetica, quella che
colpisce il fulcro, il midollo sociale dal quale partono le istituzioni che
fanno muovere questa nazione; malattia che colpisce tutti noi quando accettiamo
un compromesso con questa classe politica.
Sono sicuro che Flavio avrebbe sognato un movimento di persone
oneste pronte a lottare per un futuro giusto ed equo.
Il Movimento “LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011” nel suo primo
compleanno vuole sognare come Flavio, un paese migliore, che metta al centro
delle sue attenzioni l’uomo che lavora, che elimini la flessibilità, sempre sinonimo di precarietà.
“LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011” vuole crescere per
cambiare questo paese e intende nel futuro creare una rete (la rete locale di Flavio),
che copra l’intero territorio e dia voce ai tanti lavoratori precari,
disoccupati, sottopagati, esodati, invisibili (lavoratori a nero), sfruttati,
con contratti atipici e con contributi silenti che sognano la pensione.
“LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011” vuole gridare “ora basta”.
Se ci guardassimo allo specchio, con onestà ci accorgeremmo
che in fondo un po’ colpevoli, lo siamo anche noi e che forse la migliore
scelta è quella di licenziare questo governo e ammettere il fallimento delle assemblee
rappresentative, oggi uniche titolari del potere politico.
DOMENICO CIRASOLE
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