Il Governo Monti continua a scegliere soluzioni drastiche per i lavoratori e i pensionati, lasciando indenni i veri responsabili del debito pubblico, ovvero evasori fiscali, corruttori, e casta politica.
Si illude l'opinione pubblica con i blitz degli scontrini, dimenticando di applicare ed estendere alle amministrazioni pubbliche, società, come ai partiti politici i codici etici e i modelli organizzativi previsti dalla 231/01.
Detta norma prevede per gli enti, delle sanzioni pecuniarie ed interdittive che potrebbero applicarsi anche ai partiti e alla P.A..
Ma ciò il Governo Berlusconi-Casini- Bersani (Monti) non lo vuole affrontare, come non vuole affrontare la questione dei debiti della pubblica amministrazione.
Inoltre la stessa Pubblica Amministrazione pullula di medici, tecnici, infermieri precari che continuano a girare come trottole, nelle ASL, le quali dopo averli sfruttati vengono sostituiti da assurde mobilità extra-regionali che sanzionano i lavoratori-precari delle regioni con piano di rientro, ai quali è imposto il blocco delle assunzioni.
E' impensabile continuare ad applicare la legge Brunetta, che impone la mobilità prima di ogni altra procedura concorsuale.
Non è equo, permettere alle regioni più ricche e con conti sani, d'assumere (concorsi) a tempo indeterminato, mentre si soffoca le regioni povere e indebitate, obbligandole all'uso di contratti precari.
Così come è ingiusto prevedere obbligatoriamente le mobilità prima dei concorsi, unica salvezza per i precari (quando gli riservano un percentuale).
La norma vigente non salva e non tutela il lavoratore precario della P.A..
Con la riforma Fornero i precari di aziende private, vedranno la trasformazione del contratto, così come l'Europa impone.
Ma chi ha scelto di iniziare a lavorare nelle amministrazioni pubbliche di regioni povere può solo scegliere di recarsi in quelle ricche, e da subito lavorare con contratti stabili.
Monti risolva positivamente e celermente l'annosa questione di precari della Sanità Pubblica Pugliese, attraverso lo strumento della stabilizzazione, frutto di uno strano accanimento del vecchio governo, come del Corte Costituzionale.
Voglia trattare equamente i lavoratori precari del privato come quelli del pubblico.
Domenico CIRASOLE
Si illude l'opinione pubblica con i blitz degli scontrini, dimenticando di applicare ed estendere alle amministrazioni pubbliche, società, come ai partiti politici i codici etici e i modelli organizzativi previsti dalla 231/01.
Detta norma prevede per gli enti, delle sanzioni pecuniarie ed interdittive che potrebbero applicarsi anche ai partiti e alla P.A..
Ma ciò il Governo Berlusconi-Casini- Bersani (Monti) non lo vuole affrontare, come non vuole affrontare la questione dei debiti della pubblica amministrazione.
Inoltre la stessa Pubblica Amministrazione pullula di medici, tecnici, infermieri precari che continuano a girare come trottole, nelle ASL, le quali dopo averli sfruttati vengono sostituiti da assurde mobilità extra-regionali che sanzionano i lavoratori-precari delle regioni con piano di rientro, ai quali è imposto il blocco delle assunzioni.
E' impensabile continuare ad applicare la legge Brunetta, che impone la mobilità prima di ogni altra procedura concorsuale.
Non è equo, permettere alle regioni più ricche e con conti sani, d'assumere (concorsi) a tempo indeterminato, mentre si soffoca le regioni povere e indebitate, obbligandole all'uso di contratti precari.
Così come è ingiusto prevedere obbligatoriamente le mobilità prima dei concorsi, unica salvezza per i precari (quando gli riservano un percentuale).
La norma vigente non salva e non tutela il lavoratore precario della P.A..
Con la riforma Fornero i precari di aziende private, vedranno la trasformazione del contratto, così come l'Europa impone.
Ma chi ha scelto di iniziare a lavorare nelle amministrazioni pubbliche di regioni povere può solo scegliere di recarsi in quelle ricche, e da subito lavorare con contratti stabili.
Monti risolva positivamente e celermente l'annosa questione di precari della Sanità Pubblica Pugliese, attraverso lo strumento della stabilizzazione, frutto di uno strano accanimento del vecchio governo, come del Corte Costituzionale.
Voglia trattare equamente i lavoratori precari del privato come quelli del pubblico.
Domenico CIRASOLE
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