Il dramma sociale, oggi più
che ieri, sfocia in suicidi di pensionati, precari, imprenditori, artigiani;
sempre più sono le famiglie che perdono le loro case e immobili a causa dei
pignoramenti delle banche per il mancato pagamento di rate mensili del mutuo
(mutui superiori ai Euro 170.000).
Il dramma sociale è dimenticato
da Monti, Bersani, Casini e Berlusconi, che lo accentuano non tagliando gli stipendi e
vitalizi parlamentari.
Sempre più frequente sono le situazioni di profondo scoramento; la
casta non comprende che un prelievo o taglio di 50 euro al mese, per un anziano che percepisce 450 euro di pensione sociale si
trasforma in un dramma di vita.
Assieme ai pensionati, anche
i precari (specie le donne divorziate) che stano per perdere un lavoro, vivono
lo stesso dramma, legato alle dure leggi delle banche sui mutui, e del mercato
sugli affitti.
Eppure, loro il buco del
debito pubblico non lo hanno certamente creato.
Al pari, i precari della P.A. non capiscono l’accanimento del governo nel desiderarli precari a vita, con
contratti perennemente in scadenza.
Come possono esistere ancora
partiti politici, che sostengono un governo, che costringe gli italiani ad
accettare la mano tesa dell’usura.
Monti deve tagliare i costi
della politica, degli stipendi, delle pensioni, dei finanziamenti dei
partiti, e di tutti i privilegi che pesano sul debito che i pensionati e i lavoratori pagano.
I precari pubblici dopo anni
di precariato non possono essere sostituiti ne da mobilità ne da nuovi
concorsi, è perciò il Ministro della Pubblica Amministrazione, Patroni Griffi che deve proporre una norma (stabilizzazione) che superi il veto Costituzionale
degli istituiti delle assunzione.
La casta politica dopo aver
generato il precariato, attraverso il blocco delle assunzioni deve avere la
volontà politica di superare il problema, che avrà le reali ripercussioni
nell’età pensionabile degli stessi precari, i quali percepiranno pensioni da fame.
LA POLITICA DEVE USCIRE DAL
PROPRIO EGOISMO, LAVORARE PER GLI ITALIANI E NON PER GLI INVESTITORI, IMPRENDITORI E MERCATI INTERNAZIONALI, CHE DEVONO TROVARE NELL'ITALIA VETI D'INGRESSO QUANDO SFRUTTANO L'UOMO CHE LAVORA.
L'ITALIA PUO' RIPARTIRE SE SI INVESTE IN CULTURA, INNOVAZIONE, E TURISMO.
L'ITALIA PUO' RIPARTIRE SE SI INVESTE IN CULTURA, INNOVAZIONE, E TURISMO.
Domenico CIRASOLE
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