8 Marzo 2012 - 12:20
Ritardi nelle cure al pronto soccorso, al Miulli di Acquaviva disposta indagine interna
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I tempi di attesa per una visita in un ospedale pubblico si conoscono. E mettiamoci anche le attese nei pronto soccorso. Osservate queste immagini inviateci da un telespettatore anonimo.
Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti: un paziente con dolori intestinali, come documentano queste immagini, viene preso immediatamente in carico dai medici alle 13.38 per un’emergenza da codice verde.
I primi interventi di cura, secondo un protocollo regolare, poi una lunga sosta prima della visita di un medico specialista.
Come questo paziente tanti altri a deambulare in sala d’attesa.
Un altro paziente è in coda.
Anche lui avverte dolori addominali lancinanti, ma l’attesa equivale alla sofferenza fisica. Le risposte, sulla presenza di un medico, non arrivano.
I codici di emergenza in arrivo al pronto soccorso si accavallano: verde, giallo o rosso, a seconda della gravità dei casi. I medici nella sanità pugliese, si sa, scarseggiano e le conseguenze sono queste.
E’ difficile per il personale gestire ogni singolo intervento.
Si badi bene, però: grazie alla professionalità e alla disponibilità di alcuni sanitari i casi vengono volta per volta presi in consegna.
Ma non basta a dare risposte a quegli utenti che alla sanità chiedono efficienza.
Per la cronaca il nostro paziente è libero di tornare a casa cinque ore dopo dal suo arrivo al Miulli: alle 19.19.
Il caso non sfugge ai vertici del nosocomio di Acquaviva.
Il direttore sanitario del Miulli Alessio Nitti interpellato da Antenna Sud annuncia un’inchiesta interna per verificare i ritardi nel pronto soccorso.
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