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Movimento "LA NUOVA RESISTENZA 25 MARZO 2011". Partigiani sempre.

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Partigiani sempre

lunedì 6 giugno 2011

LE PENSIONI D’ORO CI PROSCIUGANO LE TASCHE

Un deputato ha diritto al vitalizio, che matura dopo almeno 30 mesi, cioe' 2 anni 6 mesi e 1 giorno, trascorsi sugli scranni di Montecitorio. In precedenza per godere dell'assegno a vita gli bastava, invece, un solo giorno di permanenza in carica.(...)Dal 1997 l'eta' pensionabile e' stata elevata a 65 anni (o a 60 anni per chi sia stato piu' di 5 anni in carica). La misura del trattamento varia da un minimo del 25 per cento dell'indennita' parlamentare ad un massimo dell'80 per cento per chi ha svolto le funzioni di deputato per almeno 30 anni. Attualmente godono il vitalizio della Camera circa 3 mila tra onorevoli e loro eredi. Nel 2005 lo Stato ha pagato per i vitalizi 122 milioni di euro e 1 milione 100 mila euro per il rimborso delle loro spese di viaggio. L'altro ieri l'importo mensile del vitalizio e' stato tagliato del 10 per cento su decisione unanime dell'Ufficio di Presidenza di Montecitorio. I contributi figurativi Ma se prima di essere eletto il deputato aveva gia' aperta a suo nome una posizione previdenziale scatta in suo favore un secondo trattamento pensionistico. (...) Grazie a queste norme, ad esempio, un magistrato rieletto per molti anni deputato, come l'ex Capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, otterra' una pensione dall'Inpdap come Primo Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione senza aver mai messo piede nel 'Palazzaccio' di piazza Cavour e godere anche del vitalizio della Camera. Persino chi ha frequentato poco o niente Montecitorio, come il professor Toni Negri, ha avuto diritto a questo duplice vantaggio. Fonte: La Stampa
Pensate che assurdità: un ex Presidente della Repubblica che prende una doppia pensione, oltre ai vari "benefits" di cui dispongono tutti gli ex Presidenti (auto blu, segretaria pagata, ecc.). Chissà se mai Scalfaro (uno per tutti, per carità, nulla di personale.) avrà il coraggio di denunciare lo scandalo della propria doppia pensione? E magari di rinunciarvi. Perchè c'è poco da fare: almeno ai miei occhi, la credibilità viene meno. Come si fa a credere ai nostri "maestri" di politica (cosa che dovrebbero essere i Presidenti della Repubblica), quando poi li scopriamo accattare tutto il possibile dalle casse dello Stato? Sarà superficialità o demagogia, chiamatela come volete. Ma a me pare che i grandi discorsi mal si concilino con le doppie pensioni.

FONTE: http://liberopensiero.blogosfere.it/2006/01/politici-le-pen.html

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