"Il percorso avviato dall’Amministrazione Provinciale per fare chiarezza sulla legittimità delle stabilizzazioni non è una procedura di licenziamento nei confronti di nessuno, ma una seria e incisiva azione di controllo su queste attività che restano tuttora nebulose e dai contorni indefiniti, tanto che, nel tempo, sono state fatte oggetto di indagini e approfondimenti della Procura della Repubblica e di ispezioni del Ministero dell’Interno", dichiarano il capogruppo della maggioranza di Palazzo dei Celestini Biagio Ciardo e il consigliere provinciale Roberto Marti.
"La volontà di questa maggioranza è far ritornare la Provincia di Lecce sul binario unico delle regole, assicurando la legittimità degli atti e la linearità dei percorsi intrapresi nell’azione amministrativa; non c’è nessuna attività di ritorsione, né volontà di licenziare nessuno, né tanto meno “macellerie sociali” (come è stato richiamato con termini poco felici proprio da chi, nel concreto, non ha mai neppure solo incrociato o soddisfatto le richieste e le legittime esigenze e aspirazioni del personale dell’Ente); c’è un unico indirizzo, quello di ripristinare le regole e assicurare a tutti pari opportunità d’accesso nel mondo del lavoro".
"I giovani di questa provincia richiedono quotidianamente, giustamente, pari dignità e pari opportunità per conquistarsi un posto di lavoro in base a titoli, competenze, professionalità e percorsi di studio anche d’eccellenza, senza dover assistere – come accaduto anche nelle ultime Legislature Provinciali – a favoritismi e clientele che nel tempo hanno sottratto a migliaia di persone anche solo la possibilità di accedere al mondo del lavoro " , concludono.
"La volontà di questa maggioranza è far ritornare la Provincia di Lecce sul binario unico delle regole, assicurando la legittimità degli atti e la linearità dei percorsi intrapresi nell’azione amministrativa; non c’è nessuna attività di ritorsione, né volontà di licenziare nessuno, né tanto meno “macellerie sociali” (come è stato richiamato con termini poco felici proprio da chi, nel concreto, non ha mai neppure solo incrociato o soddisfatto le richieste e le legittime esigenze e aspirazioni del personale dell’Ente); c’è un unico indirizzo, quello di ripristinare le regole e assicurare a tutti pari opportunità d’accesso nel mondo del lavoro".
"I giovani di questa provincia richiedono quotidianamente, giustamente, pari dignità e pari opportunità per conquistarsi un posto di lavoro in base a titoli, competenze, professionalità e percorsi di studio anche d’eccellenza, senza dover assistere – come accaduto anche nelle ultime Legislature Provinciali – a favoritismi e clientele che nel tempo hanno sottratto a migliaia di persone anche solo la possibilità di accedere al mondo del lavoro " , concludono.
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