fonte: http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=2110
PrimaDaNoi.it lo aveva annunciato ad inizio mese mostrando anche la delibera per l’affitto di personale alla Asl provinciale di Chieti.
Oggi si scopre che il sindacato Cisas è ricorso alla Corte dei Conti perchè si contesta la scelta operata dall'azienda sanitaria dal momento che all’interno dei presidi della ex Asl di Lanciano ci sono più di 80 operatori muniti di relativo titolo e non inquadrati nel proprio profilo, pur espletandone le mansioni da diversi anni (operatore formatosi come diretto collaboratore dell’infermiere).
Da una nutrita Assemblea tenutasi presso il presidio ospedaliero la settimana scorsa gli operatori hanno chiesto il blocco dell’appalto e di interessare la Corte dei Conti, «per sperpero di denaro pubblico».
Rabbia, contestazione, rivendicazioni sono scaturiti dall’assemblea dove i lavoratori hanno gridato con forza di essere inquadrati nel proprio ruolo con l’alternativa di ritornare a svolgere le mansioni di cui oggi vengono retribuiti.
Ginevra Nardone, dirigente sindacale, che ha presieduto l’assemblea ha fortemente criticato l’operato sia della ex Asl di Lanciano-Vasto che di quella attuale «le quali si sono attivate per promuovere molti dipendenti assegnando loro posizioni organizzative, dirigenza e quant’altro anche non menzionate dal contratto CCNL e molti dei quali appartenenti alla Dirigenza Sindacale, senza tener presente i lavoratori che con sacrificio hanno frequentato il corso organizzato dalla ASL e non dare loro la possibilità di accedere alla specialistica perché non inquadrati in qualità di Operatori Socio Sanitari».
«Sperpero di denaro pubblico», evidenzia la Nardone «poiché ogni hanno vengono organizzati dalle ASL i corsi che creano solo disoccupati, visto che non si bandiscono concorsi ma si fa ricorso ad appalti esterni creando ancora personale precario».
I lavoratori durante l’assemblea hanno chiesto di interessare l’assessorato alle Politiche della Salute per bloccare il corso di specializzazione fino al loro inquadramento e di inviare richiesta scritta al direttore generale della ASL per sanare una sperequazione fra i lavoratori Oss di Chieti e quelli dei presidi di Lanciano-Vasto.
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